In questi mesi il lavoro del “Governo dei Tecnici” ha dato certi risultati che ancora difficilmente possono essere ben compresi da cittadini comuni e lavoratori dipendenti.
Per risolvere le problematiche derivanti dalla più eclatante crisi economica dal secolo scorso, noi comuni mortali, pensavamo che fosse necessario coinvolgere i protagonisti della “mala amministrazione”, proprio perché detengono le massime responsabilità.
Saggiamente, invece, i “Tecnici” guidati da Mr. Mario Monti hanno preferito agire come in una soap-opera latino-americana in perfetto stile Rete4 e sferrare i loro colpi mortali nei confronti di quelle classi sociali alle quali da sempre sono stati dati i ruoli di comparsa: i Lavoratori dipendenti e i Pensionati (da € 1.200,00 in giù).
Nell’ambito del MEF, i Dirigenti non hanno fatto altro che seguire precisamente le indicazioni governative, con un’inversione di tendenza nella loro strategia, infatti, i dirigenti in passato avevano più voce in capitolo tante più unità avevano a disposizione, oggi sono premiati se riescono a gestire l’ufficio con il personale ridotto all’osso.
Con le nuove dotazioni organiche, inoltre, hanno salvaguardato le risorse umane degli uffici centrali operando delle riduzioni mediamente del 16,76% (vedi prospetto in allegato) rispetto alla dotazione organica del 2010, mentre nei confronti delle RTS, senza alcuno scrupolo, hanno operato dei tagli (al paragone KOCIS è un dilettante) tali da attestare la media al 39,52% con punte massime del 60,61% a Bergamo, del 57,83% a Roma, del 53,27% a Palermo, come evidenziato nella tabella indicata di seguito che raccoglie i dati delle sedi che hanno avuto una riduzione superiore al 50%:
Bergamo 60,61
Ravenna 59,09
Livorno 58,93
Lucca+Massa C. 57,83
Roma 57,17
Cremona 56,82
La Spezia 55,56
Reggio Emilia 54,35
Siracusa 54,24
Sassari 53,73
Palermo 53,27
Modena 52,73
Caltanissetta+Enna 52,34
Pistoia 51,35
Media 55,57
Roma, 18Per assurdo, se le sedi periferiche fossero state le 14 sopra evidenziate ci sarebbe stato un divario del 38,81%, invece sono 93 (con tutti gli accorpamenti effettuati) quindi la differenza è - magra consolazione – di appena il 22,76%, ciò significa che per ogni dipendente “tagliato” nei Dipartimenti ci sono due dipendenti, più un pezzo, “segati” nelle sedi periferiche.
Cambiando il punto di vista, i dati relativi ai presenti in servizio al 27/6/2012 vedono, per i Dipartimenti un esubero di n. 1.179 unità di personale, corrispondente al 19,93%, mentre per le sedi periferiche un esubero è di n. 166 unità, pari al 3,68%.
Riteniamo, innanzitutto, che la dotazione organica 2012 sarebbe dovuta essere incrementata, almeno del 20%, sia per dare fiato ai colleghi che hanno egregiamente sostituito i fuoriusciti pro-AAMS, ma, anche perché alcuni servizi delle RTS, oggi come mai era successo in passato, vanno avanti con notevole sofferenza, il tutto, come al solito, a discapito della già più che bistrattata utenza.
Quali gli scenari possibili nell’immediato futuro?
Il personale delle sedi periferiche dovrà continuare per lungo tempo a sopravvivere tenendo conto di questi numeri, nonostante tutto.
I colleghi dei Dipartimenti dovranno sperare che il prossimo Ministro dell’Economia non vedrà mai questi dati, perché potranno essere utilizzati contro quelle 1.179 unità di personale con il ricorso prima alla mobilità e poi al licenziamento.
LA UILMEF NON HA BISOGNO DI TIRATE D’ORECCHI, LA PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA ALLE PROBLEMATICHE CHE AFFLIGGONO LA SOCIETÀ STA NEL NOSTRO DNA. LA COLLABORAZIONE CON IL GOVERNO, PER MIGLIORARE LA VITA DEI LAVORATORI, DEI CITTADINI E DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, SENZA PERDERE DI VISTA LA PARTICOLARE SITUAZIONE CHE IL NOSTRO PAESE STA ATTRAVERSANDO, È IL DOVERE DI OGNUNO DI NOI.
A VOLTE, PERÒ, A PAROLE SI DICE TANTO, CON I FATTI, INVECE, SI VA PER LA DIREZIONE OPPOSTA.
Roma, 17 settembre 2012 BORDINI Andrea G.