Lavoro agile smart working

Questa O.S. chiede necessari ragguagli in merito alla disciplina del lavoro agile presso il MEF a seguito delle segnalazioni pervenute, da parte dei lavoratori, su varie criticità che sarebbero emerse. Ben sappiamo come il Parlamento Europeo stia prescrivendo di prestare la massima attenzione sulla valorizzazione della conciliazione di congrui tempi vita-lavoro, nell’ottica di assicurare sempre più un equilibrio, per le donne e per gli uomini, tra la partecipazione alla vita privata e a quella professionale, ciò nel rispetto della risoluzione del Parlamento Europeo del 13 settembre 2016.  Il tutto finalizzato al diritto alla crescita e al benessere personale e sociale di tutti, nello spirito della Carta dei diritti fondamentali dell’UE. Tali finalità sembrano raggiungibili tramite la diffusione del lavoro agile. E la predetta risoluzione evidenzia, altresì, la necessità che vengano rimosse eventuali disuguaglianze di genere, nonché favorite le possibilità per i dipendenti  di avvalersi di un’organizzazione flessibile dell’orario di lavoro, in modo che si possa adattare alle peculiari fasi e tempi della vita privata e
professionale. Dando evidenza che ci si deve adoperare per eliminare e non diminuire le disuguaglianze di genere, attraverso la promozione di un’equa condivisione tra donne e uomini delle responsabilità, dei costi e della cura dei figli e delle persone a carico, garantendo, tra l'altro, un accesso universale a servizi di interesse generale. E che occorra implementare questa tipologia di istituto di lavoro agile in modo da realizzare il necessario trade-off tra benessere del proprio personale e produttività. E il MEF, con il Regolamento n. 49857 del 6 maggio 2019, relativo al Lavoro agile, ha dato attuazione a tali principi della U.E., anche in applicazione delle norme vigenti, per promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nelle amministrazioni pubbliche, ma forse solo sulla carta. Tra le criticità emerse riscontrate nella redazione delle graduatorie segnaliamo ad esempio: - la disparità di punteggio assegnato tra i vari beneficiari della Legge 104/92. Oltretutto sembrerebbe che su tale punto ci siano stati problemi di interpretazione in fase di istruttoria delle domande derivanti anche su eventuali incompatibilità tra i due istituti. Rimarchiamo che l’istituto disciplinato dalla 104/92 è da ricondurre a una prestazione assistenziale per malattia e quindi ben tutelato dalla normativa vigente; - Indicazioni poco chiare risulterebbero dalla eventuale rinuncia al  part-time qualora si dovesse optare per la modalità di lavoro agile. Come se i due istituti fossero incompatibili ma oltretutto senza distinguere le varie ipotesi per cui il part-time stesso è stato richiesto ed in alcuni casi è obbligatorio; - risulterebbero problematiche in ordine alla ponderazione della distanza chilometrica tra il domicilio abituale del dipendente dichiarato all’Amministrazione e la sede di lavoro, rispetto alle varie casistiche che possono presentarsi e a tale “mobilità” che sottrae in ogni caso, aldilà del chilometraggio, tempo prezioso alla vita familiare; - verrebbero richieste ulteriori certificazioni attestanti il cd lavoro agile svolto, oltre quanto già previsto e disciplinato; - risulterebbe appropriato fornire maggiori elementi informativi utili  in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, al dipendente al fine
 
dell’assunzione della responsabilità in caso di  infortuni che si possano verificare e che possano riguardare anche gli strumenti adottati;   In considerazione di quanto succintamente esposto con la presente, la scrivente O.S. auspica che, per l’avvenire, l’Amministrazione del MEF dia la obiettiva attuazione a quanto normativamente previsto. E fornisca utili elementi affinché siano snellite le procedure in fase di istruttoria delle domande e di gestione e valutazione delle stesse e non vi siano delle disparità di trattamento per i diversi lavoratori. Sarebbe utile sapere come le domande siano state prodotte a livello di singoli Dipartimenti e se vi sono state delle Direzioni o Ispettorati, che avendo avuto delle adesioni molto basse, non siano in palese contrasto con lo spirito dell’istituto del lavoro agile. Anche al fine di far sentire a tutto il proprio personale, e in modo tangibile, che ci si sta adoperando per realizzare tale inevitabile conciliazione vita-lavoro incrementando la portata e la platea dei beneficiari di questo tipo istituto e non ostacolandone la fruizione o appesantendone le modalità di organizzazione dell’istituto in esame. Si rimane in attesa di un urgente riscontro.
 
Roma, 27 settembre 2019
 
 
 
Il Coordinatore Generale                                          Il Coordinatore Sostituto 
   Andrea G. Bordini                                                      Nicola Privitera