Questa O.S. è venuta a conoscenza che esisterebbe un piano di razionalizzazione degli spazi della sede centrale del MEF adottato dall'Amministrazione nelle scorse settimane, in attuazione della normativa vigente. Nulla osta a tale iniziativa, condivisibile, in quanto oltre a essere tesa ad ottenere risparmi di spesa, in un'ottica di spending review sulle spese derivanti dalle locazioni delle sedi (ad es. per la ex-sede di via Casilina) non è perpetrata sulla pelle dei lavoratori.
In questi giorni, come pubblicato sulla Intranet del MEF, sono state altresì programmate una serie di verifiche e di sopralluoghi, secondo un calendario differenziato in base alla varie aree del Palazzo di via XX Settembre, allo scopo di verificare lo stato delle stanze, le eventuali stanze libere, sottoccupate e il rispetto del cd parametro metro quadro/addetto. Che poi il tutto dovrebbe verificare che siano assicurati spazi adeguati ai movimenti e alle manovre dei lavoratori nei luoghi di lavoro, al fine ultimo di garantire livelli di benessere organizzativo anche in termini di produttività e di performance.
Ma invece sembrerebbe che in alcuni Uffici, e in particolare al primo piano del Palazzo, si registrerebbe una situazione abbastanza bizzarra in quanto, in barba ai buoni propositi prefissati, la legge sarebbe non proprio “uguale per tutti”.
Difatti ad alcuni funzionari di area terza, che fino a pochi mesi fa ricoprivano un incarico dirigenziale, ai sensi dell’art.19, comma 6, del decreto n. 165 del 2001, (che con l'insediamento del nuovo Governo ha revocato), sarebbero state assegnate stanze singole, a differenza di ciò che accade per tutti gli altri comuni funzionari dei Dipartimenti, che invece da sempre condividono le stanze con altri colleghi.
E a titolo di esempio le stanze di appannaggio del Vice Capo di Gabinetto continuerebbero ad essere tuttora occupate da chi non ricopre più quel ruolo da diversi mesi, e non si sa come mai ciò venga ancora consentito.
Non vorremmo che all'Amministrazione siano sfuggite distrattamente queste anomalie e che cadendo in errore, magari non volontario, si stia discriminando il personale in “figli" e "figliastri", consentendo atteggiamenti in cui sarebbe legittimo alzare la voce e mostrare i muscoli con i più deboli.
Pertanto, chiediamo alle SS.VV. di essere informati sullo stato dell'arte del citato summenzionato e sponsorizzato piano di razionalizzazione degli spazi del Palazzo, in tutte le sue articolazioni e, qualora le voci di corridoio si rivelassero vere, di non continuare ad assegnare stanze anche a chi non ha più incarichi formali, chi è cessato o addirittura a chi é senza titolo (vedi ad esempio consulenti della Sogei e della Consip) presso il nostro Dicastero, occupando impropriamente stanze che dovrebbero essere occupate dai lavoratori di ruolo. Troppe volte relegati in spazi non propriamente consoni e non a norma.
In mancanza di opportuni provvedimenti, saremo costretti a segnalare tali condotte del tutto irregolari alle Autorità competenti.
In attesa di riscontro alla presente, si porgono distinti saluti.
Roma, 25 giugno 2019
Il Coordinatore Generale Il Coordinatore Sostituto
Andrea G. Bordini Nicola Privitera