Dopo le note di questa O.S. del 15 maggio e del 13 giugno il u.s., sulle ipotesi di riorganizzazione del MEF, predisposte escludendo le OO.SS., dobbiamo registrare che qualcosa è cambiato sul tema, anche se a nostro avviso continuano ad esserci delle perplessità.
Abbiamo infatti ricevuto pochi giorni fa la nuova bozza di d.P.C.M. di riorganizzazione del MEF e siamo stati convocati immediatamente sul tema dal Capo Dipartimento DAG per il giorno 25 giugno p.v alle ore 15:00, allo scopo di avere un "confronto”, che presumiamo sarà “lampo", come già avvenuto nell’ultima riunione per la dirigenza, dove ci è sembrato di essere stati considerati più degli elementi di disturbo che di crescita, cosa che rileviamo solo con questa attuale amministrazione.
Ci auguriamo di sbagliarci ma le premesse sembrerebbero darci ragione ancora una volta, visto che questa convocazione, immediata, è stata organizzata il giorno successivo al Consiglio dei ministri come da nota allegata, e non ci sarebbero altre date disponibili nell’immediato. Pertanto, sembrerebbe che sentite le OO.SS. sia sempre più un obbligo normativo/contrattuale che non una collaborazione di confronto e di crescita per il bene dei lavoratori e dei cittadini, che avverrebbe oltretutto in ritardo ed inutilmente. Noi ci aspettiamo, come più volte abbiamo chiesto, una reale forma di condivisione e di partecipazione più ampia e meno formale che garantisca un fattivo confronto seriamente e sentito. Purtroppo invece riscontriamo che c’è solo molta formalità e poca sostanza a tutela del personale.
Diciamo pure che ci sentiamo presi in giro, perché a questo punto che senso avrebbe la riunione di domani?
Vogliamo ugualmente dichiarare che dalla nuova bozza di d.P.C.M. di riorganizzazione fatta circolare, e rielaborata sembrerebbe in soli tre giorni lavorativi, che è stato del tutto soppresso il riferimento al nuovo V Dipartimento, che con molta probabilità traslocherà presso il Ministero dei trasporti, contro il quale questa O.S. si era già pronunciata, in quanto sarebbe stato del tutto in contrasto con la spending review richiesta dalla politica e avrebbe creato ben 4 nuove poltrone, tra Capo Dipartimento e 3 Direttori Generali, con nuovi costi poco giustificabili.
Ovviamente siamo soddisfatti di questa scelta, che è senza dubbio un risultato delle critiche mosse in modo trasparente e determinato da questa O.S. e che sono state condivise dai tanti lavoratori e dalle tante lavoratrici che ci hanno espresso il loro malcontento per la istituzione di un V Dipartimento al MEF.
Nelle nuova bozza di d.P.C.M., però, continuano ad esserci numerose proposte che non ci sembrano accettabili in quanto sono finalizzate a creare, comunque, nuove poltrone, senza affrontare minimamente i veri problemi dell'organizzazione, soprattutto quella relativa invece al rilancio degli uffici territoriali.
Al Gabinetto (art. 18), ad esempio, si passa da 1 posto di Direttore Generale a 2 posti di prima fascia, e non vorremmo dover rivivere gli effetti di scelte sbagliate della precedente gestione del Gabinetto, magari con qualche altra chiamata diretta di esterni che non conoscono la struttura del MEF, senza valorizzare i tanti interni MEF competenti.
Anche al DAG (art. 13) c'è un aumento dei posti di Direttore Generale, passando da 6 a 7, con la creazione di un nuovo posto di prima fascia alla dirette dipendenze del Capo Dipartimento DAG per le attività di anticorruzione e trasparenza.
Al Dipartimento del Tesoro (art. 4), vengono ridotte da 8 a 7 le Direzioni generali, ma si creano due nuovi "Servizi" di prima fascia: quello degli affari legali e del contenzioso e quello per le relazioni con gli investitori istituzionali. Insomma, anche in questo caso sembra esserci un aumento dei posti di prima fascia. Inoltre, chiediamo la soppressione del Consiglio tecnico-scientifico degli esperti. Riteniamo inaccettabile che esperti esterni svolgano funzioni di elaborazione, analisi e studio nelle materie del Dipartimento e che possano rappresentare all’esterno l’Amministrazione, provenendo da altri enti (in palese conflitto d’interessi) o essendo pensionati dell’Amministrazione. Naturalmente tralasciando l’aspetto economico anche se non è da poco conto.
In RGS (art. 7), oltre ai dieci posti di Ispettore generale già esistenti, viene istituita una nuova posizione di prima fascia, denominata "Servizio centrale per il sistema delle ragionerie". Per non essere da meno rispetto agli altri Dipartimenti, anche la RGS aumenta i suoi posti dirigenziali generali. Segnaliamo altresì che l’attività prelegislativa compare tra le competenze solo in alcuni ispettorati e in altri, mentre in altri che fino a ieri hanno svolto tale attività forse è erroneamente scomparsa.
La bozza, inoltre, continua a prevedere (art. 3) la creazione di ben due "Comitati permanenti", quello per il coordinamento delle attività in materia di finanza pubblica e quello di indirizzo e coordinamento della fiscalità, come se il Paese, per crescere e svilupparsi, avesse necessità di nuove strutture, e non invece di ottimizzare le strutture già esistenti. Infatti, si tratta di competenze specifiche del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato e del Dipartimento delle finanze. Senza entrare nel merito non si comprende come non sia stato ricompreso tra le Agenzie fiscali l’Agenzia delle entrate/riscossioni.
Inoltre, a livello territoriale (art. 17) la bozza prevede che con DM da emanarsi entro 90 giorni sia definito il numero e l'articolazione delle RTS, nonchè il relativo ambito territoriale di riferimento, ai sensi dell’art.1, comma 350, della Legge di bilancio 2019, che prevede una riduzione del numero degli uffici MEF non inferiore al 5%. Non vorremmo che il progetto di regionalizzazione, già denunciato da questa O.S., ritornasse a tornare di moda grazie al nuovo gruppo di lavoro costituito presso la RGS.
Una buona amministrazione comunque non può prevedere da un lato una riduzione di posizioni dirigenziali sul territorio, dovute a presunte stime di risparmio, e dall’altro diversamente avallare per gli uffici centrali indiscriminati aumenti di poltrone dirigenziali di prima (3) e di seconda (15) fascia.
Queste sono solo alcune delle considerazioni fatte sul regolamento… e che avremmo voluto condividere fattivamente in sede di riunione, ma purtroppo un’Amministrazione poco dinamica ha reso vano il confronto di domani.
Purtroppo sappiamo che la riorganizzazione deve essere approvata per legge entro il prossimo 30 giugno e che queste sono le ultimissime ore che precedono il Consiglio dei Ministri che adotterà il d.P.C.M. in esame.
Avremmo preferito, invece di perdere settimane a discutere dell'ipotesi della creazione di un V Dipartimento, appannaggio di pochissimi, essere convocati con serietà dall'Amministrazione e confrontarci su tutto il resto del d.P.C.M., facendo valere queste e altre criticità che sono emerse anche con il contributo dei lavoratori.
Dobbiamo amaramente constatare, e per l’ennesima volta, che purtroppo così non è stato… e che si sta preferendo procedere quello che sembra essere solo una "farsa" dell'ultimo minuto, pur di dire che la riorganizzazione sarà adottata "previa informativa" delle OO.SS..
Le belle parole dell’Amministrazione sulla riorganizzazione sono rimaste solo parole. Dalla costituzione un unico dipartimento relativo all’informatica, alla gestione del personale solo del DAG senza intermediari, alla gestione incarichi etc… sembrava quasi che la nostra O.S. fosse contraria a tali ipotesi, ma le nostre critiche nascevano solo per segnalare che questa amministrazione viste le molteplici strategicità deve dotarsi di personale che abbia elevate capacità.
Speriamo che queste nostre indicazioni siamo valutate e qualora fossero fondate chiediamo anche in questa occasione al Governo del cambiamento e al Consiglio dei Ministri che al d.P.C.M., sappia dire di no soprattutto se la riorganizzazione è finalizzata, a nostro avviso, soltanto a creare nuove poltrone, senza affrontare i veri problemi organizzativi e le strategie del Dicastero sia a livello centrale che territoriale (in particolar modo per queste ultime le nuove prospettive di servizio – ispettori di finanza pubblica sul territorio) e che abbiamo con forza rappresentato e che ad oggi hanno trovato solo belle parole ma scarsissimo interesse da parte dei vertici dell'Amministrazione.
Roma, 24 giugno 2019
Il Coordinatore Sostituto Il Vice Coordinatore Il Coordinatore Generale
Nicola Privitera Pantalea Anzalone Andrea G. Bordini