Purtroppo a volte ci tocca soffermarci su iniziative in cui l’Amministrazione si loda molto ma che hanno un impatto del tutto marginale per le risorse finanziarie e per il personale.
Vogliamo porre l’attenzione sull’attività del MEF legata alla mobilità sostenibile … e lo facciamo dopo aver letto la nota pubblicata recentemente sulla intranet.
In Italia già dal 1998, esiste il decreto (Ronchi) del Ministero dell’Ambiente che introduceva il concetto di mobilità sostenibile nelle aree urbane. Con il DM nasce la figura del Mobility Manager Aziendale il quale redige un adeguato Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL) del proprio personale dipendente, finalizzato alla riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale in armonia con le politiche di mobilità sostenibile del territorio in cui si trova l'azienda.
Premesso ciò, non capiamo tutta questa enfasi nel pubblicare una nota in cui il MEF … ha partorito un topolino!
Tra gli aspetti salienti di tale nota ci preme sottolineare l’incremento del servizio di auto elettriche (da 0 a 2!) che ha determinato una stima di risparmio di spesa pari a ben 18.000 euro annui per l’uso dei 2 veicoli elettrici acquistati! Ben 18.000 euro contro uno stanziamento totale del Dicastero pari a euro 574.478.689.739 euro! insomma una goccetta d’acqua (dolce) nell’oceano Atlantico! E un risparmio di quasi 13 milioni di emissioni inquinanti di CO2… e aggiungiamo noi quasi 40 tonnellate di fuffa!
Visto l’abuso dell’uso delle auto di servizio (inquinanti), utilizzate anche da chi sarebbe sine titulo, e magari per fare solo 700 metri!
Invece non si cita il mancato rinnovo della convenzione tra MEF e ATAC, che avrebbe permesso di acquistare a un prezzo scontato l’abbonamento annuale, (l’attuale rimborso dell’abbonamento non sarebbe in contraddizione con lo sconto/agevolazione).
Si rappresenta poi come questo Ministero tanto si prodighi per il benessere dei dipendenti che raggiungono la sede in bici … supportando attivamente quindi ben 40/50 ardimentosi ciclisti … e riadeguandone lo spogliatoio (terra di nessuno, senza alcun rispetto di regole, di senso civico e di igiene e salubrità nei luoghi di lavoro), ma con una distrazione di soldi pubblici!
Ma come mai, nulla si fa per il benessere organizzativo dei circa 2.800 lavoratori come la normativa imporrebbe?! Benedetto stress da lavoro correlato! Magari condotto senza figure qualificate professionalmente e riconosciute dall’Albo degli Psicologi.
Nulla si è pianificato in ordine all’implementazione di altre misure di mobilità sostenibile, quali l’incremento della concessione dello smart working (per quando è previsto il nuovo regolamento dal momento che a giugno scade la proroga??????). Nulla si risponde alle richieste del personale che usa i mezzi pubblici riguardo la concessione di tempi di flessibilità straordinaria per via della chiusura attuale di ben 3 fermate consecutive della metro A di Roma.
Ora vorremmo capire, e ci stiamo provando, ma con circa 2.800 unità di personale della sede di via XX Settembre, ed iniziative loro rivolte per favorire la mobilità sostenibile, l’Amministrazione riesce solo a pensare ai ciclisti, e addirittura derogando le norme vigenti?
Vuole forse il nostro (S)Mobility Manager organizzare un’altra Coppa Cobram di fantozziana memoria? Magari pubblicizzandola a destra e a manca!
Si ricorda che la norma europea, mentre dà facoltà di allestire parcheggi per le biciclette, nulla dice circa gli spogliatoi e altri benefici concessi di varia natura in deroga alle leggi nazionali vigenti. Chissà dove è regolamentata la concessione di armadietti personalizzati e le deroghe alle timbrature ai tornelli concesse dal nostro (S)mobility manager (eh sì perché a loro la flessibilità doccia di 15’ è stata concessa…sempre che non si sforino i minuti in entrata e in uscita).
E se “Bongiorno” si vede dal mattino, questa storia dovrà per forza di cose essere regolarizzata, segnalando il tutto alla Funzione Pubblica, altrimenti dovremmo chiedere all’Amministrazione un incontro per contrattare tale deroga (sembrerebbe concessa arbitrariamente dallo (S)mobility Manager) sull’orario di servizio, denunciando il tutto a chi di dovere per danno erariale e connivenza dell’Amministrazione, che agisce in deroga anche al D.LGS. 81/2008!
Sia chiaro che si è a favore di ogni iniziativa che favorisca la mobilità sostenibile, la riduzioni delle sostanze inquinanti, ma che non diventino nuovi modi per discriminare i colleghi!
Forse la nostra concezione di una mobilità sostenibile vorrebbe degli effetti su una platea di beneficiari sempre più ampia!
Perché se è pur vero che quanta strada ha fatto Bartali … ma il buon Bartali l’ha fatta sempre nel pieno e totale rispetto delle regole!
Roma, 15 aprile 2019
Il Coordinamento