Pensavamo che per problemi, per così dire minori, l’Amministrazione sarebbe riuscita a risolvere solertemente quanto promesso … E invece no! Infatti dopo aver pubblicato l’avviso sul corretto uso degli spogliatoi e degli armadietti ai bikers de noantri del nostro Dicastero del MEF … nulla è cambiato! Ma veniamo all’esposizione dei fatti … Sembrava che a seguito della nostra comunicazione UIL sul privilegio, tanto rivendicato dai bikers, sull’utilizzo improprio degli armadietti nei locali degli spogliatoi, in data 14/2/2019 l’Amministrazione avesse risposto predisponendo un avviso volto a ristabilire regole corrette di utilizzo degli stessi spogliatoi, paventando misure sanzionatorie verso tali comportamenti al fine di ripristinare correttezza, e salubrità e sicurezza … Tanto rumore per nulla, dato che l’avviso è solo un mero atto dovuto … come a dire “lo abbiamo dovuto scrivere perché la UIL stava rompendo” ... Ma ormai ci siamo abituati: quando si chiede rispetto delle regole, correttezza e trasparenza si passa sempre per chi scassa i cabasisi e noi siamo ben contenti di esserlo. Abbiamo chiesto trasparenza nell’assegnazione degli spazi comuni demaniali per i bikers ... sembrerebbe che siano state date autorizzazioni anche a coloro che la bicicletta l’abbiano vista in tv guardando il giro d’Italia oppure a coloro che non sono più del MEF ma non hanno mai restituito la chiave. Infatti risulterebbero meno biciclette nei parcheggi rispetto al numero degli armadietti occupati e tenuti ad uso esclusivo, come se la proprietà fosse di chi è arrivato per primo anche non avendone diritto, in sostanza l'unica regola attuata è "chi ultimo arriva male alloggia". Se ci sono da cambiare le regole perché nascono esigenze diverse, ben venga. Ma deve essere chiaro che le regole devono garantire il diritto a tutti coloro che effettivamente rientrano in tale categorie, oppure stabilire delle graduatorie di merito, altrimenti se non valgono per ciascuno e per tutti, i diritti diventano dei meri privilegi. Quella strana sottile linea tra diritto, privilegio e connivenza... Vorremmo sottolineare che l’uso improprio della cosa pubblica porterebbe ad un danno erariale, ed in questo caso con l'aggravante che il tutto è avallato dall’amministrazione, che malgrado una segnalazione precisa e dettagliata è incapace di effettuare i controlli dovuti e porre effettivi rimedi. Ma perché oltre all’ardito stile di vita dei bikers non si esamina la situazione dei commessi e degli autisti? Anche loro avrebbero diritto ad usufruire di spogliatoi e docce... dato che usano la divisa d’ufficio e non hanno il cambio giornaliero. Perché non si è fatta una comparazione tra i diversi stili di vita dei colleghi visto che vengono trattati in modo diverso per il cambio? Da ultimo alcune considerazioni: l’Amministrazione nell’avviso (si veda l'allegato) si preoccupa di correttezza nell’utilizzo di un servizio comune, di salubrità e sicurezza nei luoghi di lavoro … ma poi se ne lava le mani! Ma la cosa più grave è che si parli di Sicurezza, in senso generale, dato che a causa della continua chiusura a chiave degli armadietti è impedita qualsiasi verifica da parte dell’Amministrazione … E quindi ci si arrende? o occorre chiedere una mano alla Guardia di Finanza?
Quindi al MEF non vige “non aprite quella porta”…ma mestamente “non aprite quegli armadietti”! Il risultato finale potrebbe essere quello per cui per alcuni abusivi e prepotenti... come al solito ...ne pagherá le conseguenze tutta la collettività con il serio rischio di chiusura del servizio comune. Che non si provi poi ad additare la UIL accusandola di aver fatto chiudere... perché per noi soprusi e "furbetti del cartellino e dell'armadietto" devono sparire,!
Roma, 7 marzo 2019
I GAU