Il tema riguarda la “equiparazione” delle indennità tra i lavoratori del MEF.
Nel nostro Ministero abbiamo diverse indennità di amministrazione; in particolare, l’indennità che percepiscono i colleghi delle Commissioni Tributarie (pari a quella che si percepisce al Ministero della Giustizia) è più alta rispetto a quella percepita dagli altri colleghi. Tale indennità è giustamente percepita dai colleghi delle CCTT per la particolarità del lavoro svolto e scaturisce da una norma (art. 33 D.lgs 545/92).
Al fine di poter equiparare le indennità, spinti anche dalle richieste che ci arrivavano dai colleghi, seppur coscienti delle difficoltà giuridiche ed economiche che si dovevano affrontare, abbiamo subito chiesto a chi di competenza di provvedere.
Una volta incassata la volontà politica e amministrativa a farlo, la nostra richiesta si è trasformata in una opportunità concreta e fattibile.
Questa è la strada da seguire!
Ognuno è libero di intraprendere le iniziative che ritiene più opportune per raggiungere il proprio intendimento, tuttavia riteniamo sia necessario ricordare alcuni aspetti.
Se fosse, come sostiene qualcuno, un diritto, visto che l’Amministrazione, la Politica e i Sindacati sono favorevoli, non avremmo dovuto avere alcun problema. Perché allora non abbiamo la perequazione? E che bisogno abbiamo di un ricorso? Contro chi?
Il Capo Dipartimento più volte ci ha detto che sta lavorando per l’equiparazione attraverso una proposta emendativa. Siamo soddisfatti di tale impegno ma chiediamo ora all’Amministrazione di farci sapere quale è l’iter che sta portando avanti per ottenerla (come intende superare le difficoltà normative) e a che punto siamo concretamente.
Roma, 4 dicembre 2018
FP CGIL CISL FP UIL PA
A. Fimiani W. De Caro A.G. Bordini