GIÙ LA MASCHERA!
È di queste ore un comunicato di un’organizzazione sindacale non firmataria del Ccnl delle Funzioni Centrali per informare che, dopo le prime sentenze negative sui propri ricorsi, si recheranno a firmare il Ccnl sottoscritto il 12 febbraio scorso da Cgil Cisl Uil.
È la riprova che avevamo visto giusto. Nel corso della campagna elettorale per le RSU hanno raccontato falsità ai lavoratori pur di guadagnare voti. Hanno giurato e spergiurato che mai avrebbero firmato un contratto capestro e antidemocratico. E ora, passate le elezioni, finalmente gettano la maschera!
È un film già visto e oggi appare del tutto evidente la strumentalità delle critiche al Ccnl alla disperata ricerca di facili consensi in campagna elettorale.
Perché, come ha detto il Tribunale di Milano, è proprio nel rispetto delle prerogative e delle libertà di ciascun sindacato sottoscrivere o meno un accordo a condizione che poi se ne assumano le naturali conseguenze. Compresa quella che non condividendo i contenuti del Ccnl non si cerchi poi di gestire quello stesso contratto nella sua fase applicativa attraverso la contrattazione decentrata.
Per giustificare il voltafaccia si parla di firma tecnica: ci si vuole così, con questo espediente, sedere al tavolo dei firmatari che, con senso di responsabilità, hanno messo fine al lungo blocco contrattuale e creato le premesse per il miglioramento delle tutele normative ed economiche e per la riforma del sistema di classificazione professionale e dell’ordinamento.
Dal Governo ci aspettiamo, ora, risposte chiare e in tempi rapidi perché il Ccnl possa vedere la sua piena efficacia e il suo naturale completamento con il rinnovo 2019/2021.
Per questo continuiamo a rivendicare risorse certe per confermare l’elemento perequativo dal 1 gennaio prossimo, gli stanziamenti necessari a proseguire il percorso di valorizzazione delle retribuzioni solo avviato dal Ccnl 2016/2018, per la definizione di un nuovo ordinamento che riconosca il lavoro effettivamente svolto rivedendo gli attuali inquadramenti, superando la prima area e che offra ulteriori prospettive di progressione economica ed opportunità di carriera a tutto il personale. Proprio come noi abbiamo previsto nel Ccnl 2016/2018.
E’ questo che intendiamo fare con determinazione e convinzione, proprio come abbiamo fatto negli otto lunghi anni di blocco precedente, sapendo di avere al nostro fianco i lavoratori e le lavoratrici che rappresentiamo.
È di queste ore un comunicato di un’organizzazione sindacale non firmataria del Ccnl delle Funzioni Centrali per informare che, dopo le prime sentenze negative sui propri ricorsi, si recheranno a firmare il Ccnl sottoscritto il 12 febbraio scorso da Cgil Cisl Uil.
È la riprova che avevamo visto giusto. Nel corso della campagna elettorale per le RSU hanno raccontato falsità ai lavoratori pur di guadagnare voti. Hanno giurato e spergiurato che mai avrebbero firmato un contratto capestro e antidemocratico. E ora, passate le elezioni, finalmente gettano la maschera!
È un film già visto e oggi appare del tutto evidente la strumentalità delle critiche al Ccnl alla disperata ricerca di facili consensi in campagna elettorale.
Perché, come ha detto il Tribunale di Milano, è proprio nel rispetto delle prerogative e delle libertà di ciascun sindacato sottoscrivere o meno un accordo a condizione che poi se ne assumano le naturali conseguenze. Compresa quella che non condividendo i contenuti del Ccnl non si cerchi poi di gestire quello stesso contratto nella sua fase applicativa attraverso la contrattazione decentrata.
Per giustificare il voltafaccia si parla di firma tecnica: ci si vuole così, con questo espediente, sedere al tavolo dei firmatari che, con senso di responsabilità, hanno messo fine al lungo blocco contrattuale e creato le premesse per il miglioramento delle tutele normative ed economiche e per la riforma del sistema di classificazione professionale e dell’ordinamento.
Dal Governo ci aspettiamo, ora, risposte chiare e in tempi rapidi perché il Ccnl possa vedere la sua piena efficacia e il suo naturale completamento con il rinnovo 2019/2021.
Per questo continuiamo a rivendicare risorse certe per confermare l’elemento perequativo dal 1 gennaio prossimo, gli stanziamenti necessari a proseguire il percorso di valorizzazione delle retribuzioni solo avviato dal Ccnl 2016/2018, per la definizione di un nuovo ordinamento che riconosca il lavoro effettivamente svolto rivedendo gli attuali inquadramenti, superando la prima area e che offra ulteriori prospettive di progressione economica ed opportunità di carriera a tutto il personale. Proprio come noi abbiamo previsto nel Ccnl 2016/2018.
E’ questo che intendiamo fare con determinazione e convinzione, proprio come abbiamo fatto negli otto lunghi anni di blocco precedente, sapendo di avere al nostro fianco i lavoratori e le lavoratrici che rappresentiamo.