Un pizzico di prevenzione

In merito all’episodio di un principio di incendio verificatosi in data 4 settembre nella sede di via XX Settembre, nei locali adibiti a magazzino di uno dei bar (nello specifico quello di via Pastrengo), apprendiamo che fortunatamente lo stesso è stato circoscritto e domato con estrema facilità e si è notata sul posto prontamente la presenza immediata del RSPP competente (l’Architetto Canofeni) del suo staff, degli addetti della ditta Gielle (preposta ad affrontare tali eventi) e presumibilmente di qualche altro addetto della, futura, squadra antincendio del MEF. Non entriamo nel merito della causa sapendo che dovrebbe essere imputabile a un evento accidentale e non dovuto ad alcun corto dell’impianto elettrico, in quanto non si intende gridare al lupo al lupo ne tantomeno mettere sulla graticola chi possa essere eventualmente responsabile dell’accaduto, ci penserà l’Amministrazione ad intervenire sulla questione.
Le domande che ci poniamo sono le seguenti:

  • Quale tipo di protocollo si segua in caso di interventi di messa in sicurezza?
  • Quale tipo di protocollo segua il presidio in caso di intervento di personale sanitario?
  • Con quale cadenza venga svolta l’attività di controllo sull’installazione e sul funzionamento di tutti i dispositivi che gestiscono gli eventi, sensori antifumo, allarmi sonori, porte REI a norma e utilizzate secondo le disposizioni corrette?
  • A quando la conclusione dei tempi della formazione degli addetti delle squadre di prima soccorso e di emergenza, in modo che si costituita la squadra di primo soccorso e antincendio e che ogni addetto conosca il proprio ruolo, campo di intervento e con quali attori interloquire, compresi i RLS?
  • A quando verranno fissate delle prove di evacuazione parcellizzate nella nostra sede?

Sarebbe utile ricevere un’informazione capillare, in materia salute e sicurezza, che illustri al personale della nostra sede norme comportamentali consone. Con pubblicazione sulla intranet e diffondendo via mail altro materiale o informative varie. Occorrerà fornire adeguate informazioni e rammentare obblighi non solo al personale ma anche ai vari appaltatori, al personale consulenziale esterno, a chi si occupa del mini midi MEF o a chi gestirà l’asilo nido e infine agli esercenti di attività di ristorazione e al personale degli stessi. Discorso a parte per questi ultimi che sono tenuti alla regolarità della messa in sicurezza dei locali a loro disposizione, locali dotati d’idonei dispositivi funzionali al sistema antincendio generale della nostra sede, locali in cui dovrebbe esserci la collocazione di avvisi scritti e di planimetrie indicanti le vie di fuga, riportanti le azioni essenziali da attuare in caso di allarme o incendio, ricordando quali tipi di disposizioni in materia di salute e sicurezza siano tenuti a rispettare senza deroghe per legge e oltretutto contenute nel capitolato che li interessa.
Tornando a bomba speriamo che da questo episodio, circoscritto e ben gestito, si capisca che l'attività di controllo e manutenzione debba essere eseguita da personale competente, formato e qualificato che sia indirizzato verso l’obiettivo unico di una seria prevenzione con obblighi da rispettare da parte del personale.
E che l’informativa adeguata è essenziale anche diffondendo vademecum del tipo “come comportarsi in caso d’incendio”.
Per questo attendiamo il cd “piano di emergenza”, in cui saranno contenute le informazioni chiave che servano per mettere in atto essenziali comportamenti e manovre, permettendo di ottenere:

  • La salvaguardia ed evacuazione delle persone
  • La messa in sicurezza dei locali e degli impianti di processo
  • La compartimentazione e confinamento dell’incendio
  • La protezione dei beni e delle attrezzature
  • L’estinzione completa dell’evento.
  • La rimessa in servizio in tempi ragionevoli ed il ripristino delle precedenti condizioni lavorative.

Ci auguriamo che le attività e le azioni schedulate contenute nel piano di emergenza ricomprendano tutti gli attori del nostro Dicastero e tarate sulle effettive capacità delle persone di svolgere determinate operazioni. E’ superfluo rammentare come in condizioni di stress o di panico le persone tendano a perdere la lucidità e pertanto il piano di emergenza sia ben strutturato con coordinate disposizioni dettate da chi è responsabile da cui si evincano semplici quanto efficaci azioni di intervento.
Si coglie l’occasione di suggerire che vengano date ulteriori informative anche ai colleghi addetti della squadra antifumo, in modo di ben rappresentare al personale quali siano i luoghi deputati per fumare e quelli vietati, non al fine di fare delle ronde ma solo per avere presente che per senso civico un divieto va rispettato, in modo che la squadra degli addetti antifumo non si dissolva in fumo!
Non dobbiamo trascurare nulla nel nostro Dicastero, ripartendo proprio da questo fortunato episodio di principio di incendio… perchè se è pur vero che la fortuna aiuta gli audaci … a volte aggiungere un pizzico di prevenzione in più non guasta!

Roma, 12 settembre 2018

                                                                                       

                                                        Il Coordinamento

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