Sulla Homepage della nuova Intranet del Mef (finalmente operativa dopo il clamoroso flop dello scorso gennaio), campeggia un titolo roboante e, per certi versi, rassicurante: “Il Ministro Tria incontra il personale”, concetto ribadito, a scanso di equivoci, nel corpo dell’articolo, dove si ribadisce che lo scorso 9 giugno il nuovo Ministro dell’Economia, a pochi giorni dal suo insediamento in via XX Settembre, avrebbe incontrato “il personale del dicastero”.
Tutto molto bello e “democratico”, se non fosse che, in realtà, risulterebbe che il neo Ministro avrebbe scelto di incontrare i Direttori Generali, i vertici della Guardia di Finanza in presidio al Mef, ed una cerchia ristretta di dirigenti dei vari Dipartimenti. Con buona pace del personale, quello vero, che probabilmente nei prossimi mesi continuerà a vedere il rappresentante dell’Esecutivo come ha fatto fino ad oggi, cioè sui giornali o in TV.
“Tutto cambia perché nulla cambi” affermava Tancredi nel “Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa: quello che si è presentato al paese come Governo del cambiamento, come diretta rappresentazione del popolo, coloro che, al pari di chi li ha preceduti, dichiarano di non aver necessità di interloquire con i cosiddetti corpi intermedi, poiché sono loro ad essere direttamente a contatto con la gente, ci sembra comincino con un passo falso di tutto rispetto, confondendo l’elite del Ministero con le migliaia di lavoratori che quotidianamente mandano avanti la macchina burocratica, facendo sì che venga mantenuta la “reputazione molto alta” di cui si vanta lo stesso Ministro nelle sue dichiarazioni di benvenuto.
Non vogliamo ovviamente essere troppo risoluti nelle nostre valutazioni, anzi potremmo generosamente considerare l’episodio come un peccato di gioventù o di inesperienza, che dir si voglia. Certamente non mancheranno le occasioni, per il nuovo Ministro, di dimostrare il nuovo corso governativo, magari mantenendo in futuro quelle “porte aperte” promesse nello stesso articolo per tutti i dipendenti che ne abbiano necessità. Sempre che, come fece il suo predecessore, non preferisca sgattaiolare via dalla porta di servizio…
Roma, 20 giugno 2018
Il Coordinamento