Prelex: divide et impera

Si rende nota istanza trasmessa all' autorità politica e all' Amministrazione.

 

Le scriventi OO. SS. hanno richiesto, con la massima urgenza, che l’Amministrazione in modo trasparente venga allo scoperto riguardo la firma e l’iter procedurale del DM relativo alla cd indennità prelex.

È doveroso ricevere una esauriente informativa, già più volte richiesta, relativamente agli uffici interessati e agli importi percepiti per ogni singola quota di prelex prevista nel DM in questione.

Durante l’assemblea cittadina congiunta di CGIL, CISL e UIL , tenutasi lo scorso 5 giugno, sul famigerato comma 685 della LB 2018 si è scatenata una sorta di tutti contro tutti. Sono esplose evidenti le contraddizioni e gli effetti profondamente divisivi che questo provvedimento ha avuto sul personale.

Malgrado i rappresentanti delle tre sigle confederali abbiano tentato di spiegare l’evoluzione dei fatti, a partire dall’iniziale richiesta delle OO. SS. all’Amministrazione di provvedere alla perequazione dell’indennità di amministrazione nel nostro Dicastero, sfociata poi verso tutt’altra direzione (la cd prelex). Ed è stato anche inutile rappresentare che la natura dell’atto amministrativo, il DM da cui discende l’erogazione della prelex, essendo emanato dal competente Ministro nell'ambito delle materie di propria pertinenza non è soggetto ad essere avallato da alcuna sigla sindacale!

Le richieste rappresentate dal personale, se pur partite da legittime rivendicazioni in ordine alla trasparenza e alla iniquità del provvedimento sono poi divenute attacchi verso i beneficiari del comma suddetto o di altre indennità ed in modo particolare verso la dirigenza.

Consideriamo infelici alcuni interventi di esponenti di sindacati autonomi che hanno volutamente creato confusione e surriscaldato gli animi con interventi populisti e ruffiani che incitavano ad assemblee o agitazioni sindacali … tentando di spingere a intraprendere azioni demagogiche ed eclatanti fine a se stesse, con l'unico scopo di strappare facili applausi e mettere in cattiva luce i promotori dell'assemblea e soprattutto vanificare il confronto con il personale intervenuto.

Soffiare sul fuoco del malcontento e aizzare lavoratori contro altri lavoratori, esclusi contro privilegiati, raccogliere firme, fare ricorsi, è il contrario della nostra azione sindacale confederale.

Su una vicenda che non abbiamo in nessun modo condiviso abbiamo comunque scelto di metterci la faccia cercando di NON ALIMENTARE LA SPACCATURA FRA IL PERSONALE ma piuttosto cercando di trovare soluzioni concrete.

L’Amministrazione ha una responsabilità totale in questa vicenda, dalla scelta di procedere per legge per riconoscere una attività che doveva essere contrattata, alla applicazione distorta del decreto: adesso deve sedersi a un tavolo e rispondere ad un malcontento che è di tutti i lavoratori.

Intanto stiamo uniti: non facciamoci distrarre dall’attacco del vicino di stanza.

In quale direzione sta andando la dignità umana e il senso civico? Ci si batte ancora per un diritto di equità calpestato … o solo per rivendicare la propria inclusione individuale nella platea dei beneficiari di un provvedimento?

Il problema non è quindi se le quote della prelex destinate ad esempio ai dirigenti debbano essere riassegnate alle aree funzionali o meno, o se sia giusto riallocare le risorse (destinate ai turni/reperibilità e alle indennità per le posizioni organizzative) al FUA … ma se consideriamo che un diritto sia leso.

Era prevedibile che le posizioni dei lavoratori, sulla questione e sull’opportunità della prelex, sarebbero state divergenti, anche se non comprendiamo chi ha rappresentato “se non li prendiamo noi non li deve prendere nessuno”. Non si possono contrastare norme che consentono di introitare risorse fresche in un ministero, seppure con criteri poco chiari eche potrebbero essere riallocate successivamente.

Se non ci si aggrega e si fa unità di intenti, l’Amministrazione avrà sempre la meglio, e non è un caso che si sia elargita un’indennità basandosi sul criterio “Divide et impera!”.

Le risorse immesse al MEF non vanno assolutamente perse, se l’applicazione del DM è sbagliata, perché riconosce cifre altissime ai dirigenti, perché non corrisponde alle reali attività svolte dal personale, perché tutto il percorso della attribuzione si è svolto nella più totale opacità e discrezionalità, fino a scontentare gli stessi destinatari del provvedimento significa che tale provvedimento dovrà essere rivisto.

Non è ancora chiaro se il decreto sia stato già firmato, ma noi torniamo a chiedere: trasparenza assoluta sui criteri di assegnazione e esclusione dei dirigenti già destinatari di una retribuzione onnicomprensiva.

Assegnazione da parte della Amministrazione di ulteriori risorse per l’equiparazione delle indennità e il riconoscimento del lavoro e della professionalità di tutti i dipendenti MEF.

Ribadiamo per l’ennesima volta che MAI da parte nostra sia partita l’iniziativa di elargire solo a una parte del personale le risorse del comma 685 della LB 2018. MAI abbiamo concordato con l’Amministrazione i criteri di ripartizione dell’indennità in questione e NESSUNA firma è stata mai posta da CGIL, CISL e UIL sul D.M. “incriminato” di cui ribadiamo la natura meramente tecnico/politica.

Abbiamo l’obbligo come cittadini, lavoratori e dirigenti sindacali di assicurare la dignità, la giustizia e la solidarietà del lavoratore. Valori che non hanno prezzo e non possono essere svenduti al migliore offerente.

Ci contraddistinguiamo nel fare proposte fattibili, volte a far ottenere benefici ai lavoratori, piuttosto che promettere azioni irrealizzabili, ai soli fini autoreferenziali e propagandistici. E magari apprezziamo le critiche ma solo se sono costruttive e non mere aggressioni.

Una scelta quella dell’Amministrazione nata male e proseguita peggio. Adesso che fare?

La nostra soluzione per risolvere la faccenda e riconoscere pari dignità alle professionalità presenti in tutto il Mef è molto semplice. Chiediamo all’Autorità politica di incontrare le scriventi OO.SS. al fine di poter illustrare la nostra proposta volta a variare, nel caso il decreto fosse già firmato, il suo contenuto; destinando una quota di quanto già stanziato al personale che si occupa di attività prelex e la parte restante a tutto il resto del personale che ha chiesto la perequazione dell’indennità di amministrazione. Siamo altresì disposti a discutere all’interno della contrattazione Fua 2018 di forme di compensazione, che possano riequilibrare la stortura che si sta delineando tra i diversi livelli di trattamento economico con l’applicazione di questo decreto.

         CGIL                                  CISL                                        UILPA

Americo FIMIANI                 Walter DE CARO                      Andrea G. Bordini

       (f.to)                                     (f.to)                                         (f.to)