INDIGNAZIONE…AD OROLOGERIA

Abbiamo appreso, all’indomani della riunione sull’informativa riguardante l’emittendo Decreto Ministeriale sulla maggiorazione ex comma 685 della Legge di bilancio anno 2018, di alcuni comunicati sindacali che, tra una contestazione ed una critica, parrebbero voler accusare CGIL CISL e UIL non solo di un comportamento troppo “morbido”, ma addirittura di connivenza con le scelte dell’Amministrazione sui criteri di attribuzione e distribuzione del beneficio economico.

Appare quasi pleonastico, ma evidentemente è necessario farlo, evidenziare come le scriventi OO.SS. hanno da subito manifestato e mantenuto una posizione fortemente critica nei confronti del provvedimento, la cui genesi è da attribuire esclusivamente all’Amministrazione e non certo alle OO.SS., tanto meno confederali, nella misura in cui non coinvolge buona parte dei dipendenti del Mef: ai più “distratti” consigliamo di consultare i nostri comunicati, sia singoli che unitari ed a segnalarci, se ci riescono, in quali di questi ci saremmo dichiarati favorevoli all’azione dell’Amministrazione sull’argomento.

Criticare un modus operandi che riteniamo non consono né opportuno, non significa però dover buttare il bambino con l’acqua sporca, come invece pare voler fare intendere qualcun altro minacciando improbabili ricorsi giurisdizionali dal paradossale obiettivo di eliminare l’intero stanziamento: se vengono date risorse ai dipendenti, qualunque sia il mezzo adottato, noi non saremo mai contrari né faremo barricate ideologiche, ma lotteremo, come sempre, affinché si possa ottenere il meglio per la stragrande maggioranza dei lavoratori. A questa logica, ovviamente, risponde l’impegno formale, ottenuto al tavolo, riguardante la prosecuzione dell’iter necessario all’ottenimento della perequazione dell’indennità di amministrazione per tutto il personale del Mef, nonché una serie di correttivi quali, ad esempio, il divieto di cumulo con le indennità di reperibilità, di turno, posizione organizzative e straordinari analogamente a quanto già avviene per i colleghi che svolgono particolari attività per cui percepiscono indennità omnicomprensive, in modo da dirottare tali somme a favore di chi non potrà godere della maggiorazione, o che le stesse possano rientrare nel FUA a beneficio di tutti.

Fa specie inoltre constatare come se da un lato molti si dichiarino indignati per questa disparità di trattamento, gli stessi poi in passato abbiano tranquillamente sorvolato su altre iniquità perpetrate ai danni dei dipendenti: come spiegare dunque il silenzio sulla direttiva sugli incarichi istituzionali, che anziché regolamentare l’istituto non ha fatto altro che cristallizzare molti privilegi in godimento ai soliti (e pochi) “fortunati” in barba al merito ed alla professionalità effettivamente possedute, al di là dell’appartenenza ad un determinato Dipartimento? E che dire del trattamento subito dai dipendenti di area II a cui ormai da troppi anni è stata preclusa, tra l’altro, la possibilità di una progressione di carriera che altri colleghi più fortunati sono riusciti, in passato, ad ottenere, e dei quali più di qualcuno si è ricordato solo di recente, guarda caso con l’approssimarsi delle elezioni RSU?

Chi vi scrive non solo non rientrerà, a scanso di equivoci, tra coloro che percepiranno l’incentivo, ma non accetta lezioni da nessuno riguardo la coerenza e la costanza con cui cerca di tutelare tutti i dipendenti, nessuno escluso: di errori ne commetteremo perché solo chi non fa non sbaglia mai, ma ci mettiamo sempre la faccia ed alla luce del sole, e soprattutto manteniamo una linea di condotta chiara ed inequivocabile, che non muta con il cambio delle stagioni o a seconda di interessi di parte che nulla hanno a che vedere con l’interesse generale dei lavoratori.

Roma, 28 maggio 2018      

         CGIL                                   CISL                                    UILPA

Americo FIMIANI                 Walter DE CARO                   Andrea G. Bordini

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