In questi giorni abbiamo ricevuto diverse informative riguardanti: a) il sistema di valutazione (SiVAP), b) la formazione, c) le provvidenze e che analizzeremo, di seguito, nel dettaglio.
SIVAP
Ancora una volta dobbiamo rilevare che chi ha redatto il documento sia convinto del risultato positivo della sperimentazione per l’anno 2011: a noi risulta esattamente il contrario in quanto, oltre ai dati raccolti e visionati soltanto a fini statistici, questa O.S. ha instaurato un dialogo sia con i valutatori che con i valutati i quali non apprezzano minimamente questa tipologia di sistema che, come più volte evidenziato, rischia di mettere in difficoltà lo stesso valutatore a causa della sua soggettività.
Dobbiamo anche evidenziare che non è stato inserito sul documento ciò che è stato discusso all’ultima riunione e che la stessa Amministrazione ha condiviso e cioè la necessità di convocare dei tavoli tecnici per condividere, migliorare e addirittura modificare questo sistema che assolutamente oggi non funziona. Pertanto riproporre un sistema che potrebbe subire delle modifiche non ha nessun senso.
Non commentiamo, perché è una cosa assurda e inaccettabile, la scelta, in alcune sedi delle commissioni tributarie, di nominare il valutatore addirittura appartenente ad un ufficio diverso da quello del valutato: ad esempio il direttore delle CTR della Lombardia dovrebbe valutare i dipendenti di Trento e Bolzano.
Questa O.S. considera ciò un sistema punitivo nei confronti dei valutati e non un sistema che vada a migliorare la qualità del lavoro già svolto.
A riprova che il sistema ancora non funziona, la UIL Funzione Pubblica farà di tutto per restituirlo al mittente; infatti ha proposto un disegno di legge d’iniziativa popolare che riguarda tra l’altro l’eliminazione del sistema di valutazione ed in modo particolare delle fasce che prevedono la performance.
FORMAZIONE
Ancora una volta dobbiamo registrare, ma anche denunciare agli organi giudiziari, che sulla circolare è ancora presente il logo ISO/9000: ciò significa che si stanno ancora spendendo dei soldi pubblici, destinabili alla formazione, per una certificazione che non serve a nulla e che è illegittima.
Inoltre, il piano formativo non è realizzato su di uno studio delle competenze specifiche dell'Amministrazione ma prevede l'adesione dei partecipanti ad una serie infinita di corsi che non si adattano alle esigenze particolari delle strutture. Perciò accade molto di frequente che i corsi vengano disertati e che l'organizzazione venga vanificata.
Non si ha cura di capire quanta formazione viene progettata per ogni singolo dipendente, verificandosi così anche il caso che una stessa persona faccia molti corsi e un’altra nulla.
La banca dati della formazione potrebbe essere uno strumento importante ma ci risulta che non venga più aggiornata e che quindi le informazioni relative ai corsi di ogni singolo dipendente non vengano inserite nello stato matricolare.
Ancora non viene applicata la norma contrattuale con la quale si auspica che TUTTO il personale debba fruire della formazione.
Non è chiaro l'impatto finanziario sulle categorie di personale da formare. Ossia, a fronte dei soldi stanziati, quanto si spende per i Dirigenti? E quanto per le altre qualifiche?
Sottolineiamo il fatto che ormai il DAG abbia abbandonato i propri servizi nelle EX DTEF, infatti sul piano formativo non prevede nessun corso per i dipendenti.
Risulta nella Intranet DAG che si stia facendo pubblicità ad una società privata di formazione: il CEIDA, dove insegnano molti pubblici funzionari. Anche l’AIF è una società privata. Questa cosa è gravissima e vìola il codice comportamentale. Tale condotta può essere ritenuta INFEDELE ed è perseguibile disciplinarmente.
Non ci spieghiamo come mai questa volta la firma della circolare debba essere apposta dal Capo Dipartimento (che, tra l’altro, non ha ancora firmato) e non dal Direttore Generale responsabile.
A riprova che la programmazione della formazione ormai è divenuta scadente segnaliamo che è pervenuta presso questa sede sindacale una circolare per corsi di Inglese nella quale è descritto:
“il competente Ufficio DAG, per permettere alla SSEF di organizzare in tempi rapidi i prossimi corsi di formazione di lingua inglese, ha chiesto di segnalare il personale interessato a partecipare alle iniziative formative in materia…
Si invitano i destinatari della presente a trasmettere i predetti moduli entro le ore 12 di mercoledì 8 febbraio 2012, tramite e-mail all’indirizzo di posta elettronica…”.
Le domande che ci poniamo sono le seguenti:
Se esiste la programmazione della formazione, come mai l’ufficio competente non aveva individuato precedentemente chi avrebbe avuto la necessità di effettuare il corso di inglese?
Come mai la divulgazione è stata effettuata solo dal Dipartimento delle Finanze e non da tutti i Dipartimenti?
Come mai per chi ha effettuato la divulgazione lo ha fatto soltanto alle segreterie delle Direzioni e non a tutto il personale?
Come mai non è stato inviato come informativa alle OO.SS.?
CARTOLARIZZAZIONE
Il decreto della legge 350/2003 art. 3 comma 165 risulta al controllo di IGOP/FUNZIONE PUBBLICA; abbiamo verificato che l’Ufficio che si occupa dei calcoli di distribuzione per gli uffici centrali e per le RTS, ha già provveduto ed è pronto a effettuare i pagamenti non appena il decreto sia in loro possesso con tutte le autorizzazioni necessarie; invece per quanto riguarda le Commissioni Tributarie abbiamo avuto notizie che sono impegnate ad inviare circolari che non fanno altro che aumentare il carico di lavoro dei colleghi. Bisogna ricordare al Dott. SIRIANNI che è autonomo nella gestione del personale rispetto agli altri Dipartimenti ma non nei confronti delle OO.SS. (Ci faremo sentire presto!!).
Per chiarimento e non per polemica, un’ O.S. ha ritenuto opportuno segnalare (visto la campagna RSU) che solo grazie a loro “sono state recuperate le risorse aggiuntive alla contrattazione integrativa derivanti dalle leggi speciali, che erano state soppresse dal decreto legge n. 112/2008, convertito nella legge n. 133/08, salvaguardando, così, una considerevole quota di salario accessorio”; la frase si riferiva alla battaglia che congiuntamente ad altre OO.SS., compresa la nostra, nel 2009 ci aveva portato a ripristinare le somme all’epoca soppresse. Solo la UILPA-MEF sta cercando di ripristinare le somme dell’ultima cartolarizzazione, che ha visto sottratto i 2/3 del
salario accessorio iniziando, sia con i massimi vertici del nostro Ministero sia con le massime Autorità politiche, un dialogo che si spera possa concretizzarsi con un decreto successivo che dia dignità a tutti i lavoratori ad oggi penalizzati e umiliati.
PROVVIDENZE
Dopo il grande successo ottenuto solo da questa O.S. e cioè l’inserimento, dal 1 gennaio 2010, di tutti i dipendenti del Ministero dell’Economia e Finanze nel Fondo di Previdenza, che era iniziato con una vertenza nei confronti dell’Amministrazione nel 2007 e dove tutte le OO.SS., non solo del MEF, erano contrarie (siamo in possesso di tutti i comunicati delle OO.SS.), ancora una volta la UILPA-MEF si muove a favore dei lavoratori; infatti la Commissione che ha portato alla formulazione della circolare sulle provvidenze era composta soltanto da quadri sindacali di questa O.S. nominati con decreto registrato dalla Corte dei Conti. Ringraziamo il Direttore Generale della DCSP che ha ritenuto valido il progetto e che si è impegnato a recuperare le somme per attuarlo.
Ci sono OO.SS. che si muovono a favore dei dipendenti concretamente e alcune che fanno demagogia: lasciamo ai lavoratori l’opportunità di valutare chi proclama grandi battaglie e chi le vince.
Tutto questo l’abbiamo ottenuto solo grazie ai lavoratori che credono in questa O.S. dandoci la massima rappresentatività (numero iscritti in rapporto ai voti RSU ottenuti). Noi non ci fermeremo mai se avremo la forza che Voi ci darete votandoci alle prossime RSU.
Roma, 08 febbraio 2012
BORDINI Andrea G. COMPAGNONE Guido