Oggi vogliamo scrivere qualcosa su una vicenda umana che ha interessato una nostra collega della RTS di Udine.
In questi giorni la collega in questione è stata scagionata e assolta dall’accusa di aver fruito di permessi retribuiti ai sensi della legge 104/92 senza averne diritto, per aver accudito l’ex marito. La dipendente della Ragioneria era accusata di truffa avendo, secondo i capi d’accusa, indebitamente percepito 10.645 euro in licenze retribuite non spettanti. Si contestava la fruizione di permessi dal 2011 al 2016, periodo in cui sulla vicenda si era interessata la Guardia di Finanza che metteva in dubbio che la persona prestasse cure continuative all’ex marito, dal quale era separata, e ne usufruisse invece per tutt’altre ragioni.
In questi giorni, proprio, grazie alle deposizioni dell’ex marito la vicenda si è potuta chiarire e la stessa è stata assolta, di conseguenza l’esito del procedimento penale determinerà inevitabilmente la sospensione degli effetti disciplinari operata nei suoi confronti.
Da parte dei colleghi è scattata subito la solidarietà sostenendo che mai avevano dubitato della totale innocenza della loro collega.
Ma da parte nostra sorge una domanda: chi provvederà ora a rifondere le spese legali (che ammonterebbero a circa 12.000 euro) sostenute dalla dipendente per sostenere la propria innocenza ed estraneità a quanto le veniva addebitato? Invitiamo, pertanto, l’Amministrazione ad adoperarsi in tal senso e anzi sarebbe auspicabile che si riesca a costituire una sorta di fondo che possa far fronte a situazioni del genere, riservato a quei colleghi che incappino in vicende simili e che poi vedono cadere le accuse loro rivolte … mentre purtroppo le spese legali rimangono sul groppone di chi viene accusato anche se ingiustamente.
Ci associamo altresì ai colleghi che hanno espresso la piena solidarietà alla collega per tutto quello che ha passato, augurandole che il peggio sia alle spalle e ricordandole che come diceva Madre Teresa di Calcutta: “Ieri non è più, domani non è ancora. Non abbiamo che il giorno d’oggi. Cominciamo.” Quindi che la collega possa ricominciare!
Roma 18 aprile 2018
Il Coordinamento