Dopo il caso dell’aggressione subita dal collega dell’ufficio toscano, viene sollevato un presunto caso di inefficienza lavorativa riguardante ancora la Ragioneria di Pisa da un quotidiano locale, che però omette colpevolmente di analizzare la cause del disservizio, preferendo cavalcare la “comoda” onda del fannullonismo
Un “fannullone statale” fa sempre notizia e fa vendere copie, per sapere la verità poi c’è sempre tempo. Accade così che un quotidiano locale di Pisa ponga all’attenzione della cronaca un presunto caso di cattiva amministrazione, su sollecitazione di alcuni dirigenti scolastici che attenderebbero il pagamento di compensi accessori dalla RTS pisana, con la quale inoltre sarebbe impossibile interloquire, anche telefonicamente, per sollecitare la soluzione di tali criticità.
È chiaro che chi legge non può che trarre la scontata conclusione di trovarsi dinanzi ad un chiaro esempio di impiegati svogliati, magari assenteisti, che dunque rubano lo stipendio alla collettività. Questo succede poiché lo stesso quotidiano, colpevolmente omette sia di sentire l’altra campana per ottenere un’altra versione dei fatti, sia conseguentemente di cercare di capire ed analizzare le cause di un disservizio così evidente: se lo avesse fatto, avrebbe scoperto che alla Ragioneria Territoriale di Pisa vi sono solo 14 dipendenti in servizio attivo, e di questi solo 4 si occupano delle competenze relative alle ex Direzioni Territoriali, tra cui rientrano anche gli stipendi; nondimeno, avrebbe anche evitato di scrivere gravi inesattezze, quali la responsabilità di mancati pagamenti dei salari spettanti al personale supplente, come denunciato dallo stesso Coordinamento dei dirigenti scolastici, in quanto ormai da diversi anni l’inserimento dei dato necessari per l’emissione delle rate sia per i docenti a tempo determinato che per le supplenze brevi è di competenza delle stesse amministrazioni scolastiche, e di questo i presidi dovrebbero essere informati: come a dire il bue che dà del cornuto all’asino…
Dunque anche un occhio poco esperto può comprendere come gestire centinaia di pratiche risulti, per pochissimi dipendenti, un’impresa quasi titanica, ed anche una semplice risposta al telefono può essere causa di ulteriori ritardi nella definizione delle pratiche; così come appare chiaro, quindi, che se una responsabilità deve essere evidenziata, essa non può che essere attribuita ad anni politiche miopi fatte di spending review lineari, blocco del turn over che ha di fatto spogliato ed invecchiato soprattutto gli uffici territoriali, per non parlare dei disservizi causati da NoiPA più volte denunciati dalla UIL, che impedisce ai colleghi di intervenire sul sistema a volte anche per dieci giorni al mese, se non oltre.
Uno Stato che sceglie di non investire sui servizi non può essere considerato uno Stato democratico che tutela i propri cittadini, così come un datore di lavoro che consente che venga attuata e perpetrata una campagna mediatica di questa portata sui propri dipendenti (a proposito: siamo ancora in attesa su una presa di posizione relativa all’aggressione subita dal collega sempre della RTS di Pisa…) è certamente il peggior datore di lavoro che possa esistere.
Ma si sa, rivalersi sul più debole risulta più comodo e soprattutto aiuta a fuggire dalle proprie responsabilità.
Roma, 28 marzo 2018
IL COORDINAMENTO