Forse qualcuno non se n’è accorto ma la regionalizzazione è un processo già avviato (chiusura ed accorpamento di alcune sedi già effettuate) che potrebbe essere concluso anche se non immediatamente (5/6 anni), come anche confermato dai direttori generali nel tour delle RTS dei capoluoghi di regione. Contrariamente a quanto avvenuto qualche anno fa oggi però non si parla di mobilità di aree funzionali ma di dirigenza. Può anche verificarsi che con possibile il cambio del Ragioniere ed il prossimo nuovo governo possano mutare le direttive politico/amministrative, ma è doveroso informare i lavoratori di quello che attualmente rumoreggia negli uffici centrali e che riguarda il territorio. Qualcuno farebbe bene a controllare la fonte perché potrebbe pervenire dall’interno della propria O.S. e non da chi viene accusato di fare allarmismo...
Carissimo signor CASSONE (UNSA),
Per farla stare sereno e non farle fare brutte figure, le facciamo presente che, a differenza da quanto da lei dichiarato, quest’anno la UILPA-MEF ha presentato molte più liste rispetto agli anni precedenti sia a livello territoriale che centrale e, per essere corretti nei confronti di tutti, possiamo affermare che anche i consensi a livello di tessere sono aumentati su tutto il territorio. Di questo dobbiamo ringraziare i lavoratori che hanno riconosciuto il nostro lavoro costante e continuativo e che non è fondato su assegnazioni di incarichi extra lavorativi, il che ci consente di raccogliere consensi ed adesioni sempre ed ovunque, e non solo in prossimità delle RSU, scadenza incarichi o quando risulta utile per calcolare la rappresentatività. Vorremmo anche avvisarla che i nostri comunicati arrivano a tutti ed a tutti i livelli, quindi non c’è bisogno che si scomodi per “informare l’Amministrazione Centrale”. Noi non creiamo allarmismi ma monitoriamo alcune situazioni che potrebbero sfuggire di mano e di cui siamo stati informati. Comunque le segnaliamo che queste notizie arrivano da dirigenti suoi iscritti che, a questo punto, proprio lei sta dichiarando essere inaffidabili e inopportuni, ed a cui sicuramente farà piacere scoprire che il proprio rappresentate li denigra in questo modo, sostenendo di fatto che i dirigenti iscritti alla sua OO.SS. siano dei venditori di frottole. Le notizie sono così delicate ed importanti che riteniamo gravissime qualora infondate, forse però non sono così inconsistenti. Ci dispiace far apprendere in questo modo che i dirigenti preferiscono dialogare con noi piuttosto che con l’organizzazione con loro fidelizzata, ma possiamo anche comprendere che la serietà non ha prezzo.
La regionalizzazione sarà anche un processo lento ma è giusto informare gli interessati delle varie proposte ed eventuali modifiche anche se solo voci di corridoio, ancorchè fondate. Non possiamo fare come lo struzzo. Il ogni caso il processo è dettato anche dall’assenza di domande per partecipare agli interpelli di dirigenza sul territorio (allegato 1).
Forse lei negherà anche che sono stati creati dei gruppi di lavoro formati da dirigenti dove si parla di riforma delle Ragionerie Territoriali.
Inoltre non si comprende dove sia l’allarme su cui lei chiede ai dirigenti di tranquillizzare i dipendenti, in quanto nessuno ha mai scritto riguardo pericoli di mobilità di personale o chiusura sede. Quindi la confusione generata sarebbe tra i dirigenti, che non ci risulta votino alle RSU.
Potrebbe a questo punto sembrare, ma siamo sicuri non sia così, un invito alla dirigenza a “pilotare” le preferenze RSU ma riteniamo i dirigenti dell’amministrazione troppo intelligenti per cascare in questo tranello. Qualora però dovesse verificarsi qualche caso isolato, invitiamo il personale a fare le dovute segnalazioni perché si rientrerebbe in condizionamento di voto utilizzando il rapporto gerarchico, ricordando che chi accetta tali pressioni incorre in un reato penale punibile con le stesse sanzioni di chi lo commette.
Cambiando argomento, sempre preso dal medesimo documento da lei scritto (allegato 2) e che riguarda la c.d. “Prelex”, riusciamo a capire la sua paura nei nostri confronti, che lei ci ritenga molto al di sopra delle sue capacità e di questo ne siamo orgogliosi, però ci sembra esagerato accreditarci dei poteri di firma del Ministro per la distribuzione delle risorse tramite decreto o addirittura manovratori della norma.
A differenza di qualcuno che patteggia per una categoria di lavoratori proponendo di prendere risorse al personale per darle ad altri o proponendo di sottrarre le risorse dal Fua per assegnarle solo ad alcuni, noi chiediamo equità e uguaglianza, che forse per alcuni sono concetti poco chiari.
Invece di fare una campagna alla “qualunquemente” forse sarebbe opportuno che lei si preoccupasse di sapere e di tenere sotto controllo i suoi delegati nazionali che durante le assemblee usano violenza (schiaffi) contro i colleghi propri iscritti e rappresentanti costringendoli a ricovero al ospedaliero con lesioni al timpano, e verso i quali parrebbe non aver preso provvedimenti di alcun genere, anzi addirittura mantenendo il distacco sindacale.
E se i lavoratori lo richiedono avranno anche maggiori specificità, compreso il luogo, l’ora e le persone coinvolte. Vorremo ricordarle che le Organizzazioni Sindacali devono tutelare il personale e non picchiarlo, ma si vede che il concetto di tutela non è ben chiaro per alcuni soggetti. Anche se leggendo bene il comunicato ricevuto (allegato 2) si vede che lo stile di aggressività non è solo fisico, ma appare come se fosse una caratteristica permeante la sigla sindacale.
L’aggressività non può essere un elemento di distinguo del dipendente pubblico, che dovrebbe invece essere rappresentato dalla professionalità.
Ad ogni buon fine, segnaliamo che tra i nostri dirigenti sindacali non risulta nessun condannato in via definitiva per patteggiamento, per aver commesso degli atti illeciti per assegnazione di appalti.
A questo punto vorremmo capire quali sarebbero, anche se ben chiare, le caratteristiche che dovrebbe ricoprire un dirigente sindacale di alcune sigle. Ci dispiace per quelli che vorrebbero rappresentare correttamente il personale “ma il pesce puzza dalla testa” e pertanto sembrerebbe che siano collocati nell’O.S. sbagliata.
Noi siamo contenti del percorso operato fino ad oggi a partire dalle precedenti RSU (2015 - 2018) e sicuramente non viviamo di procurato allarme o di promesse dell’ultimo secondo. La RSU è il riconoscimento del Lavoro già svolto e deve essere una sana competizione che certamente noi non abbiamo paura di affrontare.
Ci siamo allenati per 3 anni con a fianco i lavoratori e saremmo stupidi a dire che non vorremmo vincerla, ma saremo leali e non come alcuni atleti che pensano di vincere senza o poca preparazione e si dopano negli spogliatoi prima della partenza per arrivare primi.
Vorremmo dunque suggerire di evitare di scrivere comunicati senza fondamento, offensivi e privi di contenuti perché il personale potrebbe pensare che tutte le OO.SS. siano uguali facendo di tutta l’erba un fascio, e perdendo ogni speranza nei propri rappresentanti.
Signori si nasce...ed alcune volte tacere è sintomo di intelligenza.
In bocca al lupo a tutti e vinca il migliore.
P.S. Qualche collega ci ha chiesto di rispondere “per le rime”, ma riteniamo che da un approccio violento scaturisca altra violenza, mentre la nostra natura è riformista, laica e pacifista e non possiamo certo snaturarci per qualche voto in più.
Adesso, se lo ritiene, potrà continuare ad offendere come meglio crede, da noi non avrà più risposte se non su contenuti sindacali.
P.P.S. Per altre OO.SS. che attualmente sono poco considerate al Mef, se anche loro vogliono esprimersi sulla chiusura delle CTP così come sulla riorganizzazione delle RR.TT.S., consigliamo di chiedere lumi direttamente presso l’Amministrazione centrale, piuttosto che soggiornare a Firenze…
Roma, 22 marzo 2018
IL COORDINAMENTO