QUANDO L’IGNORANZA SERPEGGIA E LE SPERANZE ALEGGIANO

Non è una barzelletta, né una metafora, ma per ben rendere l’idea del presente comunicato, non c’è altro verso di iniziare con una locuzione:

“Vi raccontiamo una storia vera!!!”

Sono trascorsi solo pochi mesi dagli innumerevoli comunicati diffusi a tutto il personale con cui la UILPA MEF ha denunciato atteggiamenti di talune sigle sindacali circa il loro modo di fare sindacato, ma a questo punto è indispensabile usare un’altra breve locuzione per rendere il senso di ciò che sosteniamo con forza da diverso tempo:

“Il lupo perde il pelo ma non il vizio!!!”

Ebbene si, anche quest’anno si è assistito durante gli ultimi mesi dell’anno allo scempio del tesseramento con l’unico fine di aumentare la rappresentanza sindacale, una rappresentanza di cui si potrà fittiziamente aumentare la percentuale, ma assolutamente vuota nei contenuti ed inconsistente nei risultati. Se qualche organizzazione sindacale ha nel proprio DNA questa metodologia di comportamento, significa inevitabilmente che è vuota nei contenuti, ed incapace di acquisire consensi con l’unico modo di fare sindacato, cioè portando risultati sul territorio. Non ci dilungheremo, tuttavia, su quest’aspetto per non recare noia nel personale, che in questo momento storico ha tutt’altre aspettative dal sindacato.

In ultimo si è assistito nel mese di dicembre alla a dir poco “sconcertante” delusione di alcuni lavoratori che hanno visto non corrispondersi i compensi relativi alla cosiddetta “cartolarizzazione” per un’interpretazione da parte dell’Amministrazione totalmente unilaterale dell’accordo, laddove prevede la restrizione del compenso in presenza di sanzioni disciplinari per licenziamento.

Possibile che altre sigle sindacali sono rimaste e continuano a restare insensibili alle problematiche di questi lavoratori?

Se l’Amministrazione “mette le mani nelle tasche dei lavoratori” non è una discrezione, ma un obbligo del sindacato mettere in piedi le giuste politiche intese al ripristino della legalità. Ebbene, anche in questo caso in talune sedi periferiche si è assistito al solito “teatrino”, con rappresentanti sindacali assolutamente privi di informazioni ed in completo imbarazzo verso i propri iscritti!!!!

Abbiate dignità! La UIL PA almeno ci prova!

La UILPA MEF non ha bisogno di vantarsi di ciò che si fa e avviene nel nostro Ministero, per quello è sufficiente prendere visione delle informazioni che in modo corretto e puntuale vengono inviate ai lavoratori (https://mef.uilpa.it/comunicati).

Ci vuole poco a lanciare in rete proposte eclissali ed irraggiungibili, e poi? Che diranno ai lavoratori dopo le elezioni?

Verrebbe anche alla UIL PA di proporre dei trasferimenti su Marte, ma non lo faremo per non offendere l’intelligenza dei lavoratori che, invece, nella UIL PA ripongono fiducia, correttezza e lealtà, e se con ciò dovremmo perdere dei voti, siamo disposti ad accettarlo. Potremo in tal modo camminare nei corridoi degli Uffici Centrali e periferici a testa alta, salutare i lavoratori e discutere con loro di tematiche quotidiane di lavoro.

Eppure l’anno 2017 sembrava essersi concluso con tutt’altra roba…

Il rinnovo del Contratto, arenato per un lungo periodo, e la battaglia, appena iniziata e certo non conclusa, per l’equiparazione delle indennità di amministrazione all’interno del MEF sembravano aver ridato unitarietà e potere al sindacato nelle battaglie a sostegno dei lavoratori, ma, purtroppo, come spesso succede in ogni grande famiglia, c’è sempre qualcuno di cui non ci si può fidare, qualcuno sempre pronto a pugnalare alle spalle “i compagni di viaggio”.

Perché tutto ciò?

Noi, al contrario, non rischieremmo mai di apparire “sciacalli” ed “inopportuni” alla vigilia della discussione di tematiche di enorme rilievo. Abbiamo, del resto, già dimostrato che per le grandi iniziative, quelle che coinvolgono interessi congiunti dei lavoratori, di non aver alcun problema nel  cercare ed ottenere unitarietà di intenti.

Non ci stancheremo mai di ribadire che solo facendo fronte comune si affrontano battaglie con i grandi poteri amministrativi e politici, poteri che in più occasione non hanno esitato nel dimostrare tutto il loro disprezzo per i lavoratori pubblici.

“Eppure la vostra faccia non è nuova per me”. Totò: “Neanche a me, ce l’ho da che son nato”.

Questa è la UIL PA MEF!

È con orgoglio che ricordiamo che nell’accordo del 30 novembre 2016 nella premessa è scritto: “ I lavoratori sono il motore del buon funzionamento della P.A.”, ed è proprio per quei lavoratori che la UIL PA si batterà sempre, e se per ciò dovremo rischiare di apparire impopolari, lo faremo!

Oltre alle iniziative in corso, continueremo a lottare per la risoluzione di altrettante tematiche che nel quotidiano turbano il benessere dei lavoratori, e che solo a titolo esemplificativo si riassumono:

-      malfunzionamento del sistema NoiPA, ampiamente discusso e documentato, che, al contrario, dovrebbe rappresentare l’eccellenza in termini di funzionalità stante l’elevato numero di amministrati a cui lo stesso è dedicato.  Nel terzo millennio, era dei cosiddetti nativi digitali, risulta impossibile anche solo fornire informazioni di base agli utenti che in modo quotidiano si recano presso i nostri sportelli, per non parlare del periodo del conguaglio fiscale con una interruzione del collegamento al portale dai 12 ai 15 giorni. Purtroppo ai fruitori del servizio pubblico che percorrono talvolta anche molti chilometri per avere delle semplici risposte, siamo costretti a dire che non ci e' possibile a causa del mancato funzionamento del sistema centrale e non per colpa dell’essere "fannulloni". Viene spontaneo chiedersi: ma perché l’Amministrazione non sollecita la Società che gestisce il sistema NoiPA a suddividere  la funzione  cosicché, anche se il sistema risulti  in aggiornamento, sia  possibile, quantomeno, usufruire della funzione delle consultazioni?

Per non parlare, poi, delle persone che arrivano indirizzate alle RTS dal call-center per problematiche assolutamente non di nostra competenza, generando una aspettativa nei nostri confronti che non può essere soddisfatta;

-      assegnazione degli incarichi istituzionali con trattamento dei dipendenti di serie A e B;

-      mancata formazione professionale, che a dire dell’Amministrazione sarebbe stata superata con quella prevista in occasione delle progressioni economiche;

-      blocco del turn over nella PA, che ha condizionato e continua a condizionare ancora oggi l’azione istituzionale, a completo danno sia dei lavoratori che dei cittadini, non potendo contare su servizi efficienti, adeguati e tempestivi;

-      sedi  RTS del nord Italia, dove i  Dirigenti (che al di là della qualifica restano sempre pubblici dipendenti) intrattengono relazioni sindacali a loro libera interpretazione (RSU convocate ma che devono fare domanda di autorizzazione per partecipare a detta riunione), effettuano interpretazioni unilaterali riguardanti la fruibilità dei permessi retribuiti, addirittura ci risultano sedi in cui viene rifiutato il sistema dell’autocertificazione anche laddove tale status sia previsto da precise normative;

-      personale dell’Area I, impegnato in mansioni superiori che agli occhi di altre single sindacali appare “invisibile”, sarà oggetto di attenzione da parte della UIL PA, affinché si veda riconosciuta per tali lavoratori la legittima aspettativa di transitare nella seconda Area. A questi lavoratori garantiamo il totale impegno, sebbene nella consapevolezza dell’arduità del percorso da seguire attraverso il tavolo paritetico garantito dal nuovo CCNL.

 

Possibile che i vertici del MEF rimangono insensibili a tematiche talmente evidenti come quelle del personale? Sarebbe lecito, quindi, chiederci a questo punto, in ultimo dopo l’eclatante fenomeno avvenuto presso la RTS di Pisa, e di cui abbiamo appreso dagli organi di stampa, se i dipendenti sono tutelati. Possibile che non ci si renda conto che occorre in modo serio ed efficace “mettere mano” alle politiche del personale? Possibile che nessuno si sia ancora reso conto della necessità che esistono discrepanze a volte seriamente marcate tra le dotazioni del personale ed i carichi di lavoro afferenti le diverse sedi delle RTS?

“…ma volete vedere che tra le mille inefficienze più volte segnalate alla fine saranno i lavoratori a pagare il conto?”

A più riprese abbiamo ribadito che la UIL PA MEF è un’organizzazione che basa la propria attività in primis sul confronto, un confronto costruttivo orientato alla risoluzione delle problematiche, ma non esiteremo, tuttavia, ad intraprendere battaglie contro l’Amministrazione al fine di tutelare gli interessi legittimi dei lavoratori e dei rappresentanti sindacali laddove essi vengono unilateralmente calpestati e stravolti dalla dirigenza pubblica

La UIL PA MEF è fiduciosa nell’operato dell’Amministrazione con l’auspicio che in tempi brevi essa saprà dare una risposta concreta e forte alle problematiche denunciate, e non ce ne voglia male se chiudiamo questo comunicato con una celebre frase di Ernest Hemingway, di cui si spera sappia apprezzarne il senso:

“Siamo tutti apprendisti in un mestiere dove non si diventa mai maestri.”

 

Roma, 22 gennaio 2018

 

Il Responsabile Nazionale RR.TT.S                        Il Gruppo di lavoro RR.TT.S

              Raffaele CARFORA