LA PROFESSIONALITA’ NON FA NOTIZIA

Siamo venuti a conoscenza, solo attraverso un trafiletto pubblicato su un quotidiano locale, di un episodio increscioso quanto significativo avvenuto nei giorni scorsi alla Ragioneria Territoriale di Pisa.

Un dipendente che svolgeva servizio di front office ha prima subito un tentativo di corruzione al fine di accelerare l’iter di una pratica, proposta immediatamente e palesemente rifiutata e restituita al mittente; successivamente, lo stesso lavoratore è stato oggetto di un’aggressione fisica da un altro utente, tanto da essere costretto a recarsi al pronto soccorso per ricevere le cure del caso.

Al collega, ovviamente, rivolgiamo i nostri auguri di pronta guarigione, ma soprattutto manifestiamo la nostra totale ed indiscutibile solidarietà e vicinanza per quanto accaduto. Tale vicenda, oltre che incresciosa, è certamente sintomatica dei pericoli che possono correre i pubblici dipendenti nei rapporti quotidiano con l’utenza, tutt’ora circondati da quell’”aurea” di nullafacenti e perditempo costruita da anni di campagne denigratorie politiche e mediatiche che, evidentemente, riescono ancora a trasformare il dipendente pubblico in capro espiatorio delle inefficienze della burocrazia statale, determinate invece da carenze sia organiche, visto che molti uffici territoriali, spesso in situazione di evidenti carenze di personale, vanno avanti solo per l’abnegazione dei pochi lavoratori presenti, sia tecniche, considerando che ad esempio l’applicativo NoiPA smette di funzionare per parecchi giorni ogni mese (a gennaio, tra mancanza di collegamento e chiusura anticipata della rata, le RR.TT.S potranno lavorare le pratiche per circa 7/8 giorni…) rendendo quasi impossibile lo smaltimento di eventuale lavoro arretrato.

Ci tocca constatare, infine, come la cronaca di un lavoratore che, con profondo senso di onestà e dignità professionale, nonché a sprezzo della propria incolumità fisica, rifiuta sdegnosamente proposte “indecenti”, passi in sordina al pari di un pettegolezzo. Ci chiediamo invece cosa sarebbe accaduto nel caso in cui la corruzione si fosse perfezionata: già immaginiamo i titoli a nove colonne su quotidiani e telegiornali nazionali, pronti ad infangare ancora una volta un’intera categoria per colpa del “furbetto” di turno. Ma si sa, chi muove le fila dell’informazione generalista ritiene che faccia più notizia (o, meglio, sia più funzionale) la disonestà ed il malaffare, seppur isolati e residuali, piuttosto che evidenziare che esiste una parte molto consistente di questo paese, dove la corruzione è all’ordine del giorno, che invece è onesta, che lavora sodo e porta avanti, con sacrificio e dedizione, un servizio pubblico essenziale per l’intera comunità. E noi certamente non abbiamo dubbi su dove schierarci.

Roma, 12 gennaio 2017

                                                                               IL COORDINAMENTO