PIANO DELLA PERFORMANCE: BOLLE DI SAPONE?

Si è appena concluso l’ennesimo tavolo tecnico, promosso dall’Amministrazione ai fini della predisposizione di un sistema di valutazione della performance per il personale del MEF, “arricchito” dalla recente sentenza n. 5479/2017 con la quale il Consiglio di Stato ha rigettato la richiesta della Dirpubblica di nominare un commissario ad acta al fine di dare esecuzione alla sentenza n. 4713/2015 che obbliga l’Amministrazione ad adottare un Piano della performance.

Alla luce di tale pronunciamento l’Amministrazione, ritenendo dunque di stare operando in linea con quanto prescritto dal giudice amministrativo, ha però perpetrato nell’adottare una linea di illustrazione di intenti, a questo punto, fine a se stessa, limitandosi a ribadire la volontà di creare un modello condiviso che miri a valutare non la persona ma la performance organizzativa, svincolata dalla necessità di formare graduatorie ma al solo scopo di migliorare l’efficienza organizzativa, ed individuando, a titolo di esempio, la possibilità di collocare il personale, su base volontaria, in base alle competenze possedute ed ai compiti da svolgere.

La UIL, pur ribadendo la potenziale utilità di questi incontri, ha però nettamente evidenziato come questi debbano portare a dei risultati concreti, altrimenti  risulta un mero esercizio accademico che rischia di diventare, oltre che stucchevole, anche pericoloso, in vista della prossima emanazione del Decreto Ministeriale che andrà a regolamentare la materia alla luce delle recenti modifiche occorse al D.lgs. 150/2009 che, allo stato dei fatti, non terrà presumibilmente alcun conto delle osservazioni formulate dalle OO.SS. in questi mesi ai tavoli tecnici.

Abbiamo dunque minacciato di abbandonare il tavolo in mancanza di atti che dimostrino che l’Amministrazione abbia recepito le esigenze dei lavoratori, come da noi più volte rappresentate, e che serva a dimostrare che la controparte delegata al tavolo sia effettivamente titolata a mettere in pratica le buone intenzioni; preso atto dell’impegno, da parte datoriale, di produrre una bozza di documento atta a raccogliere quanto esplicitato in queste settimane e che ci dovrà essere preventivamente fornita, la stessa sarà per noi condizione essenziale per la prosecuzione del confronto, poiché non siamo disposti ad assecondare una condotta che, in mancanza di riscontri concreti, non offre alcuna garanzia rispetto ai provvedimenti in corso di emanazione che, giocoforza, andranno ad incidere giuridicamente ed economicamente nei confronti dei lavoratori del MEF.

E noi, ovviamente, non siamo disposti a prestare il fianco a giochini attraverso cui, magari, si cerca di costruire una casa, con la benedizione dei rappresentanti dei lavoratori, usando bolle di sapone.

Roma, 29 novembre 2017

    Il Coordinatore Sostituto                                    Il Vice Coordinatore

           Valerio Romito                                             Pantalea Anzalone