Come già rappresentato in più comunicati con l’accordo sul Fua 2016, non sottoscritto da questa O.S., è stata istituita un’indennità particolare da attribuire ad alcune delle figure coinvolte nella sicurezza sui luoghi di lavoro, la famigerata indennità di sicurezza. Indennità introdotta dal Capo Dipartimento DAG per l’esigenza dell’Amministrazione di assoldare il personale necessario che formasse l’agognata squadra d’emergenza del MEF, ai sensi del D.Lgs. n. 81/08. In tal modo si pensava che il personale si sarebbe invogliato a partecipare alle procedure di reclutamento della squadra di emergenza, elargendo una sorta di paghetta (come già riportato in un altro comunicato).
Forse si è creduto che sarebbe bastata tale elargizione di una quota, pari a ben 200 euro lorde annue, per risolvere il tutto! Quota tra l’altro non forfettaria ma legata alla presenza! (e anche se si ricoprissero più ruoli la quota resta comunque fissa… una sorta di 2 X 1).
Ma come si sa le procedure di Interpello per il reclutamento di “Addetti al primo soccorso e antincendio” per la sede MEF di Via Venti Settembre, non hanno garantito l’ottenimento del risultato preventivato e la squadra ancora non è stata formata.
Sarebbe stato opportuno, forse, prima di procedere all’interpello, magari, sondare il terreno e chiedere al personale, che già da anni ha svolto questo ruolo con spirito di abnegazione, la riconferma di adesione del ruolo già ricoperto e solo poi procedere al reclutamento dei posti rimasti vacanti. Invece anche gli stessi si sono trovati costretti a riproporre la propria candidatura, benché fossero in carica, con una procedura a ostacoli, che confermasse tra l’altro i requisiti a svolgere l’incarico. Incarico già ricoperto in precedenza per anni con l’avallo dell’Amministrazione che li aveva financo formati! E la chiamano snellezza… questa snellezza della PA.
La conferma che la procedura di reclutamento non abbia ottenuto gli esiti sperati è stata acclarata poi dalla recente direttiva che ha invitato tutti i Dipartimenti del nostro MEF, con una sorta di procedura “riservata”, a far racimolare dai Dirigenti (figure che non entrano in gioco mai attivamente, malgrado gli stessi siano sanzionabili dal D.LGS 81/2008) 1 o 2 unità di personale per inserirli nella novella squadra d’emergenza.
Riteniamo che le diverse procedure arbitrariamente scelte dall’Amministrazione possano aver creato delle disparità di trattamento tra chi svolgeva già questo incarico, chi ha partecipato all’interpello e chi è stato invece costretto ad autosegnalarsi.
Quindi si ha da un lato il personale che già ricopriva questo incarico per spirito di abnegazione e senso di responsabilità, gratuitamente e per di più formato dalla stessa Amministrazione, costretti a riproporsi tramite interpello. Il bello della burocrazia …snella! Oltretutto sembrerebbe che ora abbiano aperto i cassetti per ricordarsi di una sorta di elenco già pronto all’uso, che avrebbe, forse, facilitato il reclutamento della squadra d’emergenza.
Coloro che si sono proposti nell’interpello e che hanno dovuto allegare una serie interminabile di documenti: curriculum vitae, che attestasse anche i corsi sulla sicurezza svolti (e di cui l’Amministrazione dovrebbe averne traccia…si spera), dichiarazione di assenza di cause di incompatibilità rispetto alle competenze con la DRIALAG, richiesta di autorizzazione a svolgere tale compito al proprio Capo Dipartimento. Ci manca solo che venisse prevista anche la bollinatura della candidatura! Procedura impervia che forse ha ostacolato il reclutamento!
E gli ultimi che saranno invece costretti a “segnalarsi” coattamente, ma su prezioso suggerimento del proprio Dirigente, sentendosi quasi in dovere di dover accettare senza avere la possibilità di rifiutarsi. Insomma un obbligato “obbedisco” anche se di basso profilo! Tra l’altro senza dare a questi ultimi alcuna ulteriore informazione; che esistono dei referenti che coordinano tali attività emergenziali con cui interfacciarsi per operare, che si dovranno fare dei corsi di formazione specifici. Ma in tali avvisi ai naviganti si è tenuto conto dei requisiti previsti e necessari dalla norma e dallo stesso interpello?
Perché sembrerebbe non siano state date tutte le informazioni, e proprio sull’informazione e sulla comunicazione che bisogna costruire le basi solide dell’attività emergenziale! Altrimenti si rischia di essere dilettanti allo sbaraglio…
Segnaliamo quanto sopra dal costante confronto quotidiano che si ha con il personale.
Questo modo di procedere un po’ tortuoso rappresenta l’ennesima dimostrazione della scarsa considerazione l’Amministrazione ha verso il proprio personale, che pur di dare attuazione ad una norma dimentica che si rischia di incidere inesorabilmente sulla dignità dei lavoratori.
Anche se c’è da aggiungere che una tiratina di orecchi la meritano anche gli stessi lavoratori! Troppo poco propensi a svolgere tali attività, obbligatorie, che dovrebbero essere ritenute essenziali in una società civile! Maggior senso civico ci deve comunque essere da parte di tutti!
Ricordiamo, inoltre, all’Amministrazione che il pagamento dell’indennità della sicurezza presupporrebbe anche una responsabilità patrimoniale e quindi sarebbe auspicabile sia prevista una sorta di copertura assicurativa per colpa grave, che deresponsabilizzi, tenuto conto che ci sono figure di coordinamento emergenziale responsabili e chiediamo, quindi, di farsi carico anche dell’applicazione di questa di norma.
Altra questione: per quale motivo i Rappresentanti dei Lavoratori della Sicurezza non siano stati presi in considerazione nel dare loro la tanto bramata indennità di sicurezza? visto che la loro nomina è ratificata dal personale e che le risorse vengono distorte da quelle del FUA?
Aggiungiamo che, non vorremmo che questa Amministrazione prendesse a pretesto la scarsa adesione del personale, (nel reclutare la squadra di emergenza), per esternalizzare il servizio di sicurezza, da pagare lautamente! Dato che si è notato personale tecnico di una ditta specializzata (sembrerebbe la GSA-Safety, con la divisione preposta a vigilanza, antincendio e formazione), che si aggira in tuta gialla per il Palazzo. Cosa vigilano? Quali rischi stanno appurando e monitorando? Chi ha dato loro l’incarico? C’è stato una specifica gara? E da ultimo con quali risorse vengono erogati i loro servizi, sempre con il FUA?
Speriamo che il nostro Dicastero sia un giorno all’avanguardia anche in materia di sicurezza nella propria sede e per il proprio personale e non solo per il progetto SUNFISH sui servizi cloud e la cybersecurity…
Concludiamo che in tale immobilismo si è registrato il 15 novembre u.s. l’ennesimo caso emergenziale dovuto al black-out nella sede di via XX Settembre, che ha generato la solita pantomina su cosa debba farsi in caso di emergenza. Con il personale che vagava nei corridoi al buio senza alcuna indicazione di natura emergenziale e altro o che era rimasto chiuso negli ascensori… insomma si è brancolato nel buio e non in senso figurato!
Roma, 21 novembre 2017
Il Coordinatore Generale Il Vice Coordinatore Il RLS
Andrea G. Bordini Nicola Privitera Giuseppe Ruscio