Sono in corso di svolgimento una serie di tavoli tecnici, promossi dall’Amministrazione ai fini della predisposizione di un sistema di valutazione della performance per il personale del MEF, ai quali siamo stati invitati a partecipare insieme a tutte le altre OO.SS. maggiormente rappresentative.
La scorsa settimana si è svolto un primo incontro interlocutorio, durante il quale l’Amministrazione, dopo aver nuovamente illustrato i contenuti del documento di policy precedentemente trasmesso alle Organizzazioni Sindacali, ha ribadito, alla luce della necessità di dotarsi di un piano per la misurazione e valutazione della performance, scaturita da una sentenza del Consiglio di Stato del 2016, e tenendo conto delle modifiche al D. lgs. n. 150/2009 apportate dal D. lgs. n. 74/2017, la volontà di intraprendere un percorso comune con i rappresentanti dei lavoratori per definire la materia col massimo grado di condivisione possibile.
Una delle OO.SS. presenti al tavolo ha preliminarmente precisato di non aver intenzione di dare il proprio contributo alla discussione, limitandosi ad un presenza di carattere “informativo”. Tale scelta è assolutamente legittima e rispettabile purché, aggiungiamo noi, le informazioni portate all’esterno siano attendibili ed obiettive, soprattutto se riguardano le azioni di altre parti: parlare di “complicità” degli altri sindacati o di “elogi” spesi per il metodo di lavoro appare alquanto riduttivo, incompleto o, peggio, fuorviante.
Se infatti non può essere negato l’apprezzamento per un approccio che non preveda imposizioni di sorta o provvedimenti calati dall’alto già preconfezionati ed immodificabili, la UIL ha chiaramente esplicitato il concetto per cui l’input per la creazione di una infrastruttura metodologica che si prefigga di valutare il rendimento dei dipendenti è e resta un onere del datore di lavoro non delegabile alle parti sociali, le quali possono sì dare un contributo fattivo, anche alla luce dei riflessi economici che tale rilevamento necessariamente potrà produrre in materia di compensi accessori e progressioni economiche, ma certamente non possono assumersi la primigenia di un sistema, la cui realizzazione è necessità preponderante dell’Amministrazione.
Oggi è in programma un secondo tavolo operativo, dal quale dovrebbero scaturire elementi più specifici e definiti di cui vi terremo, ovviamente, aggiornati.
Roma, 15 novembre 2017
Il Coordinatore Sostituto Il Vice Coordinatore
Valerio Romito Pantalea Anzalone