DA ARCHIVIO A DEPOSITO

     

           

Si fa riferimento alla nota del 19 febbraio 2016, n. 20222, con la quale S.V., oltre a trasmettere copia del verbale di sopralluogo della stanza n. 3607 adibita ad archivio effettuata dal medico competente, indicava alle figure responsabili precise disposizioni.

                Da segnalazione effettuata dal nostro componente RLS risulta che in merito al punto 2 del verbale di sopralluogo “Rimozione del materiale non posizionato nelle scaffalature” nulla sia cambiato ma in un angolo dell’archivio sembra ci siano accatastati una serie di porta faldoni rimossi dalla scaffalatura.

                 Dal verbale inoltre, si consigliava di posizionare i faldoni sulle scaffalature ad un’altezza massima dal pavimento paria a circa m. 1,80 per evitare l’uso di scale.

                Risulta, invece, che oltre ad avere dei faldoni posizionati su un mobilio non idoneo, siano ad un’altezza superiore e che la scala in uso non è a norma e che la stessa è appoggiata su una scrivania presente nel locale predetto.

               Era tra l’altro stata richiesta una pulizia straordinaria con spolvero degli scaffali, vorremo sapere se le figure preposte abbiano richiesto lo stesso intervento visto la polvere presente nei locali.

               Avevamo anche chiesto di conoscere chi ha adibito quel locale ad Archivio ma non abbiamo ancora avuto risposta, anzi visto lo stato in cui si trova il locale vorremmo conoscere chi lo ha adibito ad archivio e chi successivamente a deposito.

Sappiamo che le figure coinvolte Dirigente per la sicurezza e i Preposti hanno frequentato il corso per la sicurezza e salute nei luoghi di lavoro previsti dal D.lgs. n. 81/2008, ma ci viene da pensare che non abbiano superato i quiz o forse sono previsti solo per le progressioni economiche? Visto i risultati forse sono stati “bocciati”?

         Dalla nota si evince che il Dirigente per la sicurezza e i Preposti avrebbero dovuto dare riscontro di quanto prescritto a loro carico alla S.V. in qualità di Datore di lavoro. Ci chiediamo cosa le hanno raccontato se dopo più di un anno nulla è cambiato?

         Non vorremmo che ci sia un approccio superficiale al problema sicurezza e salute in quanto c’è una convinzione generalizzata ed errata che il D.Lgs. n. 81/2008 sanziona solo il Datore di lavoro come unico responsabile.

       Chiediamo alla S.V. in qualità di Datore di lavoro di conoscere quali iniziative hanno adottato dal il Dirigente per la sicurezza e i preposti ai fini della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in merito alle prescrizioni a loro imputate.

  

Roma, 3 agosto 2017

Il Coordinatore Generale   Il Vice Coordinatore Nazionale       Il Vice Coordinatore Nazionale

   Andrea G. Bordini                     Nicola Privitera                          Guido COMPAGNONE

 

 

Si porta a conoscenza di seguito quanto segnalato dal nostro RLS

 

Buongiorno, a seguito di segnalazioni si rappresenta la situazione in cui ancora versa uno degli archivi già oggetto in passato di osservazioni e segnalazioni per varie problematiche, ben rappresentate e conosciute e che sembravano dovessero essere state risolte.

L’archivio in questione è quello ubicato nella stanza 3607, che malgrado le segnalazioni di gennaio e febbraio dello scorso anno, il sopralluogo e il verbale, con le criticità manifestate (e che confermavano le problematiche) dal RSPP e dal Medico Competente, le direttive specifiche impartite e il relativo monitoraggio, sembra che le condizioni dell’archivio ancora rivestano, a distanza di tempo, carattere di criticità (come le foto ben illustrano).

Non è un mistero quindi che la situazione sembra essere poco mutata.

  • materiale in esubero di tutti i tipi, mobilio vario (scrivanie, sedie, carrelli, etc.);
  • scaffalature e scatoloni vari ammonticchiati per terra;
  • sovrabbondanza di materiale cartaceo, con faldoni che continuano ad essere accatastati oltre  l’altezza massima dal pavimento consentita, in modo da evitare l’uso di scale, e sopra gli armadi (che non dovrebbero tra l’altro esserci, dato che tali armadi, di fatto, rappresentano un archivio “clandestino” …nell’archivio stesso);
  • una scala da ancorare, che per quanto sopra riportato, non dovrebbe esserci dato che appare sempre più un azzardo il suo utilizzo. Specie se l’armadio è già sovraccaricato senza alcun rispetto non solo delle disposizioni della sicurezza ma delle elementari regole di prudenza.
  • nota di colore non manca mai il carrello della ditta delle pulizie.

Appare inoltre l’evidente difficoltà di un eventuale deflusso dalla stanza in situazioni emergenziali.

Non si vuole sapere di chi sia la colpa, viste le figure preposte che avrebbero dovuto intervenire, per vari aspetti e competenze, in questo periodo in modo da sanare la criticità emerse… in quanto come nella prima regola del bridge si sa che la colpa è sempre del compagno!

Si vorrebbero, comunque, conoscere, quali possano essere le ragioni che abbiano determinato tali ritardi nelle modalità e nei tempi, calendarizzati, al fine di garantire, assicurare e ripristinare le minimali condizioni di sicurezza e salute del suddetto locale archivio, per il lavoratori, secondo le specifiche disposizioni del D.LGS 81/2008. E se, quindi, siano stati previsti e adottati mirati e continuativi interventi di pulizia straordinaria, piani programmati di disinfestazione, come mai ancora non sia stato alleggerito il carico del locale suddetto, dato l’evidente materiale cartaceo in esubero, anche alla luce dell'attività di scarto d'archivio in essere entro il 30 giugno 2017, (che inevitabilmente ha appesantito l’iniziale staticità del locale).

L’occasione è gradita per porgere i più cordiali saluti

RLS MEF

Giuseppe Ruscio