EMERGENZA IDRICA A ROMA

Questa Organizzazione Sindacale

                                                            CHIEDE

con forza un confronto immediato con il Capo Dipartimento DAG del MEF, per conoscere quali decisioni si vogliono prendere per far fronte alla incombente situazione di sospensione e razionamento dell’acqua potabile, che oltre a creare disagi alla popolazione della Capitale, costringerà a mettere in atto una rigida turnazione nella fornitura che presumibilmente riguarderà il personale di tutte le sedi del MEF che operano nel territorio di Roma.

Abbiamo infatti appreso dagli organi di stampa che dopo lo stop della Regione ai prelievi dal lago di Bracciano a partire da venerdì 28 luglio, il piano dell’azienda che gestisce la rete idrica della capitale, Acea, prevede turni di stop di otto ore consecutive e la divisione della città in due quadranti da almeno 1,5 milioni di residenti; l’acqua sarà erogata a turno a ciascun quadrante e quindi ogni 24 ore un romano su due rimarrà senza acqua, in totale, per sedici ore.

Questo comporta inevitabilmente un lievitare delle situazioni di rischio per la sicurezza dei lavoratori, soprattutto nei confronti della salvaguardia delle norme di igiene pubblica e della salute dei dipendenti impegnati nelle sedi ministeriali.

Ricordiamo a tutti i lavoratori che la U.I.L. si batte da anni sul tema della salute e sicurezza dei posti di lavoro e, nonostante i molti quesiti e solleciti non abbiamo avuto risposte convincenti.

 

NOI ANCOR OGGI NON SAPPIAMO SE ESISTE UN PROTOCOLLO DI SICUREZZA PER FAR FRONTE A QUESTO PROBLEMA!!!

 

Non sappiamo se, per esempio, in alternativa esistano e in quali sedi, cisterne o serbatoi d’emergenza, che possano garantire le previste condizioni di salubrità degli ambienti pubblici.

Per questi motivi

CHIEDIAMO

in attesa di una definizione generale della situazione idrica di Roma che l’afflusso e l’attività e dei dipendenti, nei giorni previsti dalla sospensione, sia temporaneamente fermata e che tali periodi, vista l’eccezionalità della situazione, siano considerati alla stregua di quanto previsto dall’art.3 del D.Lgs. 8 aprile 2003 n. 66, come normale orario di lavoro non da recuperare.

Pertanto se le situazioni così rappresentate risultassero corrispondenti alla realtà del momento, si invita formalmente l’Amministrazione in indirizzo a provvedere a tutti i chiarimenti del caso.

Attendiamo immediata risposta.

Roma, 24 Luglio 2017

Il Coordinatore Generale          Il Vice Coordinatore Nazionale       Il Vice Coordinatore Nazionale

   Andrea G. Bordini                       Nicola Privitera                                 Guido Compagnone