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I FURBETTI DELLA TOILETTE

La nostra O.S. nei giorni scorsi ha ricevuto delle segnalazioni riguardanti alcuni servizi igienici dislocati nella sede del MEF di Via XX Settembre, e in particolare in quelli situati nel corridoio del Ragioniere Generale dello Stato e degli Ispettori. Segnalazioni che riferivano che in tali locali sono state montate delle serrature di tipo cilindro europeo nelle relative porte di accesso. Tale intervento parrebbe sia stato “giustificato” da alcune lamentele, relative soprattutto ai bagni per le signore, riguardanti una scarsa condizione igienica: in pratica, per dirla alla buona, qualcuno l’avrebbe…fatta fuori dal vaso un po’ troppo spesso.

È quantomeno curioso immaginare come l’Amministrazione, in un periodo in cui lei stessa lamenta in continuazione una mancanza generale di fondi atti a soddisfare esigenze ben più primarie ed impellenti (vedi utilizzo FUA dei lavoratori per pagare le indennità per incarichi propri dell’amministrazione per mancanza di fondi specifici), abbia stabilito di autorizzare una spesa, che riteniamo non possa essere di poco conto, per la fornitura e posa in opera di serrature e chiavi più consone ad un appartamento signorile che ad una toilette.

Per coloro che leggono sembrerebbe esagerato che la prima O.S. perda il suo tempo dietro a una problematica, in apparenza, di poco conto, ma dopo i fatti accaduti ad alcuni colleghi all'interno del Dicastero, inerenti qualche incidente avvenuto per imperizia, dobbiamo porre le dovute cautele. Senza entrare nel merito di come questa possa essere la soluzione per risolvere il problema delle scarse condizioni igieniche, non riferibile tra l’altro solo a tali locali igienici.

Infatti vorremmo capire se chi ha autorizzato tale intervento abbia soppesato tutte le implicazioni riguardanti la sicurezza di questo tipo di scelta: ci chiediamo, a titolo di puro esempio, cosa succederebbe se una persona avesse un malore dentro il bagno (già accaduto) la cui porta in quel momento risultasse chiusa a chiave, rendendo oltremodo difficoltoso un qualsiasi tentativo di primo soccorso, visto il tipo di serratura. Ricordando tra l’altro che ai sensi del D.Lgs. 81/08, l’Allegato IV, P.to 1.6.1. “Le porte dei locali di lavoro devono, per numero, dimensioni, posizione, e materiali di realizzazione, consentire una rapida uscita delle persone ed essere agevolmente apribili dall’interno durante il lavoro” e quindi va da sé che tale tipo di serratura probabilmente ostacolerebbe e pregiudicherebbe in caso di evacuazione il raggiungimento delle vie di fuga.

Ci chiediamo dunque come sia stato possibile che l’Amministrazione non abbia tenuto conto di queste problematiche. Come non si sia adoperata invece per reperire mezzi e risorse al fine di risolvere le annose questioni riguardanti la sicurezza e la salubrità dei posti di lavoro, questioni su cui da anni ormai sollecitiamo chi di dovere ad attivarsi, e le cui ragioni, riteniamo, siano infinitamente più serie di quelle dettate da pignolerie schifiltose per colpa di chi…non riesce a centrare il bersaglio.

Roma, 07 aprile 2017

Il Coordinatore Sostituto                            Il Coordinatore Generale

      Valerio Romito                                       Andrea G. Bordini

 

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