Ci risiamo: a poco più di un anno dal tentativo di “scippo” perpetrato ai danni del Fua 2015, poi andato a vuoto grazie alla grande mobilitazione messa in campo dal personale del Mef, pare ci stiano riprovando, ed in maniera ancora più pesante.
Sembrerebbe infatti sia in corso, tra le manovre di revisione della spesa, una fortissima riduzione delle risorse dell’art. 3 comma 165, della legge 24 dicembre 2003, n. 350 (legge concernente i trattamenti accessori della c.d. cartolarizzazione).
Ancora una volta dunque registriamo l’ennesimo sconsiderato attacco alle tasche dei dipendenti pubblici relativamente ad un compenso accessorio che, durante l’altrettanto scellerato blocco dei rinnovi contrattuali, ha costituito e continua a costituire un insostituibile sostegno al reddito che, nel corso degli ultimi anni, ha inesorabilmente perso gran parte del proprio potere d’acquisto.
Stupisce inoltre che tutto ciò possa accadere in un momento storico che, a seguito della recente firma sull’accordo per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego, fa intravedere a tutti noi la fine dell’epoca punitiva del “fannullonismo” a favore di un nuovo scenario che rivede, finalmente, la centralità della figura del dipendente pubblico quale protagonista dei processi innovativi della Pubblica Amministrazione. Purtroppo però, evidentemente c’è ancora qualcuno che, avulso da tale nuovo contesto, nostalgicamente continua a cavalcare vecchie logiche ed antichi pregiudizi, progettando manovre indecenti che, di fatto, avrebbero il nefasto effetto di rendere nulli i prossimi aumenti contrattuali che deriveranno, speriamo a breve, dal futuro rinnovo del CCNL., oltre a costituire l’ennesimo svilimento del lavoro pubblico.
In attesa di ulteriori sviluppi e/o conferme, terremo alta l’attenzione su tale vicenda, annunciando sin da ora, ove fosse necessario, che metteremo in campo tutto ciò che riterremo utile per contrastare questo ulteriore vile attacco ai lavoratori.
Roma, 2 febbraio 2017
Il Coordinamento