Roma, 27 luglio 2015
Non si placano (e non potrebbe essere altrimenti) le polemiche e l’indignazione per lo “scippo”, come giustamente è stato definito dai segretari generali di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa nel comunicato di qualche giorno fa:
che sta per essere perpetrato, per l’ennesima volta, ai danni dei dipendenti pubblici.
E non potrebbe essere usato termine più appropriato, visto che si tratta di una vera e propria invasione di campo da parte dell’esecutivo in una materia regolata dalla contrattazione integrativa, che priverà i lavoratori della quota variabile che andava a finanziare il FUA, per una cifra che si aggira attorno agli 80 milioni.
Oltretutto saranno proprio i dipendenti del nostro ministero a subire il contraccolpo maggiore, visto che di quegli 80 milioni, circa 15 verranno sottratti dalla produttività del MEF.
Ma, cosa ancora più grave, sembrerebbe che tale spoliazione rappresenti semplicemente l’anticamera di una vera e propria rivoluzione che il governo si accinge ad intraprendere, ed al cui confronto la riforma Brunetta apparirebbe un tiepido brodino.
Dalle notizie in nostro possesso, infatti, nella prossima “riforma” della P.A. verrebbe, tra le altre cose, introdotto un nuovo sistema di valutazione della performance dei dipendenti pubblici, la quale sarebbe data in affidamento ad una società privata. E non ci vuole molta fantasia a capirne il duplice scopo:
- Diminuire drasticamente l’erogazione delle somme destinate alla produttività
- Certificare “finalmente” il fannullonismo, cioè la presunta inefficienza della Pubblica Amministrazione per poterne giustificare l’accantonamento, al fine di esternalizzare a privati l’erogazione di tutti i servizi pubblici essenziali al cittadino.
Di fantasia, invece ce ne vorrebbe parecchia per cercare di capire quali possano essere le motivazioni che spingono lo Stato a violentare se stesso: invece di programmare investimenti, innovazione, formazione professionale, digitalizzazione per far sì che finalmente si possa disporre di una P.A moderna, veloce ed efficiente, si continua imperterriti a smontarne pezzo dopo pezzo, a svilire ed insultare i propri dipendenti (non tutti in realtà, visto che a Palazzo Chigi i dirigenti sono valutati e premiati meglio che alla Casa Bianca…) e, di conseguenza, compromettere la qualità dei servizi offerti alla collettività. Sarebbe come immaginare che un manager di una qualsiasi casa automobilistica predisponesse un piano industriale rivolto a produrre auto che non camminano, con l’obiettivo di fare fallire la propria azienda.
Questo non è il Paese che ci piace, non è un Paese che può garantire un futuro roseo ai propri figli, se è proprio lui il primo a remare contro se stesso. Per questo (ma non solo) la Uilpa MEF sarà presente al fianco dei lavoratori di tutto il comparto pubblico il 29 luglio a Palazzo Vidoni.
La manifestazione avrà inizio alle ore 10.00, proseguirà fino alle ore 14.00
P. Anzalone G. Compagnone N. Privitera V. Romito B. Silla