C.U.T: RESPONSABILITA’… POCO SOLIDALE

Si è tenuta in data odierna la riunione avente ad oggetto “Ripartizione risorse Contributo Unificato”.

L’Amministrazione ha proposto al tavolo la consueta ripartizione secondo la normativa vigente, che come è noto non è mai stata condivisa (almeno fino ad oggi) dalla totalità delle Organizzazioni Sindacali.

La UIL, come accaduto in tutte le precedenti occasioni ha ovviamente e coerentemente respinto al mittente la proposta per le medesime ed acclarate motivazioni che, oramai, è anche superfluo ribadire.

La novità è che solo la UIL ha presentato la modifica alla norma che sembrerebbe ferma negli uffici legislativi del Gabinetto non trovando “sponsor” propositivi all’attuazione della miglioria. FORSE, PER VEDER GARANTITI I NOSTRI DIRITTI DOVEVAMO ESSERE BANCHE? Abbiamo però sorprendentemente assistito ad una “mutazione genetica” da parte di chi, come CGIL e CISL, fino a ieri aveva fortemente condiviso tale contrarietà, ma che invece oggi si è dichiarato disponibile “per mero senso di responsabilità” a sottoscrivere e, dunque , aderire ad un sistema premiante profondamente iniquo e penalizzante per moltissimi colleghi delle CC.TT. trincerandosi dietro un fantomatico pericolo di mancata corresponsione del contributo (perenzione).

Giusto per essere chiari, a seguito di comunicazioni pervenute dai lavoratori di alcune Commissioni territoriali che paventavano il rischio di perenzione per le somme del CUT, invitiamo tutti a verificare la differenza tra “perenzione” e “prescrizione” (quest’ultimo non riferibile al cut) direttamente sul sito della RGS alla voce “Gestione del bilancio”: per i più pigri, spieghiamo molto semplicemente che con la perenzione le somme iscritte in bilancio finanziario, quali i residui passivi, che non vengono pagate entro un certo tempo a partire dall'esercizio a cui si riferiscono vengono eliminate dal bilancio dello Stato ma per essere iscritte nel Conto del Patrimonio dello Stato tra le passività, determinando in tal modo la conservazione del diritto ad avanzare la richiesta di pagamento tramite la reinscrizione in bilancio del credito stesso, con riassegnazione ai capitoli di spettanza (in sostanza è solo una manovra di bilancio).

Quindi l’Amministrazione dovrebbe dimostrare l’impossibilità a pagare, attesa la complessità e le lungaggini connesse alle varie procedure, in particolare alla sottoscrizione dell’accordo, per cui possono essere reinserite in bilancio, in gestione di competenza, restando immutato il diritto ad esigerle per i dieci anni successivi.

Siamo dunque curiosi di scoprire come verrà giustificata questa inversione di tendenza nei confronti dei lavoratori, soprattutto verso coloro che per legge sono classificati “non virtuosi” e che dunque, in ogni caso, continueranno ad alimentare il fondo ma non avranno il beneficio economico pur mettendo in campo lo stesso spirito di sacrificio ed abnegazione dei loro colleghi più “fortunati”. Ma si sa, il concetto di “responsabilità” (comunque lo si interpreti) mal si coniuga, per qualcuno, con quello di “solidarietà”.

Qualcuno vorrà vendere del fumo per giustificare l’ennesima firma a discapito dei lavoratori? Vorrà creare malcontento tra i dipendenti per farsi promotore di iniziative inutili pur di darsi visibilità o semplicemente devono qualcosa a qualcuno?

La riunione è stata aggiornata ad un futuro incontro, a nostro avviso inutile poiché nulla sarà variato nei contenuti: magari però, l’Amministrazione spera nel frattempo di ritrovarsi nuovi fulminati sulla via di Damasco…

Roma, 27 Giugno 2017

                                                                               IL COORDINAMENTO