ULTIME NEWS SUL PROCESSO TRIBUTARIO TELEMATICO … ROBA DA GABIBBO!!!

Circa un mese fa, con due comunicati dedicati al processo tributario telematico, avevamo evidenziato che nella situazione attuale in cui più del 95% dei ricorsi vengono presentati su carta, stabilire che le segreterie hanno l’obbligo di scansionarli entro 20 giorni quando l’ufficio si costituisce telematicamente e poi fare pressioni sull’Agenzia delle Entrate perché si costituisca per via telematica in tutte le controversie, significava scaricare di fatto sugli uffici periferici, spesso privi di adeguate risorse umane e materiali, l’onere gravosissimo di digitalizzare tutti i procedimenti pendenti.

In quell’occasione avevamo per la verità anche suggerito all’Amministrazione:

1) di interrogarsi sulle reali ragioni per cui, a distanza ormai di 3 anni dall’attivazione del PTT in Umbria e Toscana, una percentuale praticamente irrisoria di ricorrenti decide di costituirsi telematicamente in giudizio, per capire se ciò fosse solo la conseguenza di una naturale diffidenza di utenti pur avvezzi all’uso di procedure telematiche come avvocati o commercialisti e non invece di una discutibile programmazione (e non solo delle attività di sensibilizzazione e formazione di tutte categorie interessate – in primis del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria e dei giudici tributari -) o del malfunzionamento di un sistema, tuttora lento, incompleto e soggetto a continue implementazioni, che forse avrebbe richiesto un periodo di rodaggio più adeguato;

2) una volta testato adeguatamente il sistema, di obbligare eventualmente gli utenti professionali ad avvalersi sin dall’inizio del processo telematico, se proprio si voleva raggiungere il massimo risultato in tempi brevi;

3) nelle more di tale verifica, di affidare alle segreterie il compito di scansionare e firmare digitalmente solo i documenti su carta riferiti a procedimenti “nati” telematicamente, piuttosto che compensare a valle tutti i problemi imponendo al personale adempimenti e termini assurdi.

Ebbene siamo lieti di comunicarvi che questa volta la nostra Amministrazione si è mossa con apprezzabile sollecitudine e nell’ arco di un solo mese, con ben due circolari emanate a fine maggio, ha operato le predette verifiche e risolto tutti i problemi concedendo alle segreterie non più 20 ma…30 gg lavorativi per scansionare tutti gli atti cartacei abbinati a procedimenti in cui una delle parti risulti costituita telematicamente!!!

Con la prima del 23 maggio, per esattezza, ha da un lato rimodulato il relativo obiettivo assegnato già con nota del 9.3.2017, precisando testualmente che lo stesso presupponeva l’incremento della dotazione degli scanner degli uffici interessati, ma la Direzione del Sistema Informativo della Fiscalità – evidentemente all’insaputa della DGT! – aveva posticipato il programma di consegna degli scanner; dall’altro precisato che l’obbligo di scansione entro i 30 gg lavorativi dal deposito riguarda solo i documenti cartacei depositati telematicamente a decorrere dal 20 aprile 2017, data dell’invio del nuovo file excel funzionale al monitoraggio dell’obiettivo , mentre per quelli depositati prima resta ferma la necessità di provvedere alla scansione, ove possibile!

Con la seconda del 31 maggio, ha invece semplicemente e conseguentemente trasmesso di nuovo il file excel n.12 – già allegato alla nota 9 marzo e poi del 20 aprile -, chiedendo alle segreterie di ricompilarlo integralmente (e quindi di reinserire per la terza volta anche i dati dei provvedimenti emessi per la riscossione del CUT - inviti al pagamento e provvedimenti di irrogazione sanzione -) e precisando che l’ampliamento del termine per l’acquisizione comporta l’inserimento manuale del totale dei giorni non lavorativi che ricadono nel periodo calcolato.

Ora il comune buon senso ci impone innanzitutto di porre al mittente qualche domanda.

Ma non sarebbe stato logico contattare la DSIF prima di attivare il PTT, per verificare in tempo utile se gli Uffici interessati fossero dotati dei necessari strumenti? E se agli uffici non sono stati ancora distribuiti gli scanner, cosa cambia se il termine viene ampliato di 10 gg? E che significa dire che per gli atti depositati prima del 20 aprile è necessario ove possibile procedere alla scansione? E quante volte uffici già ridotti all’osso devono eseguire gli stessi adempimenti perché qualcuno, dopo aver fissato in modo approssimativo e frettoloso un obiettivo irrealistico, non riesce ad impartire subito le conseguenti istruzioni operative in modo chiaro e completo?

Al di là peraltro di ogni considerazione sulla tempestività, sulla chiarezza e sulla congruenza logica di disposizioni operative che appaiono sempre più frutto di allarmante improvvisazione e arroganza, verrebbe da dire che ancora una volta nella circostanza la montagna ha partorito il topolino o più semplicemente che è inutile indicare la luna a chi continua a guardare il dito.

Purtroppo però abbiamo la netta e sgradevole sensazione che la DGT non voglia proprio vederla la luna, denotando una preoccupante e crescente tendenza ad ignorare le legittime istanze di chi invece sul campo deve quotidianamente garantire il buon funzionamento degli uffici ed i servizi all’utenza!

Avevamo chiesto sostanzialmente di riflettere, di testare meglio il PTT e comunque, nelle more, di non scaricare esclusivamente sulle segreterie l’onere di raggiungere l’obiettivo della completa attuazione del processo telematico, ma di prevedere semmai la scansione degli atti cartacei solo per i procedimenti instaurati con ricorsi telematici.

Ed invece la soluzione sbrigativa adottata, nonostante l’esplicita e sorprendente ammissione in ordine alla mancanza di dotazioni materiali necessarie per ottemperare alle istruzioni impartire, è stata semplicemente quella di ampliare di pochi giorni il termine assegnato per la scansione degli atti.

Sarebbe ora tra l’altro che tutti i gli Organi centrali, che sempre più numerosi ed in modo non sempre coordinato si occupano di giustizia tributaria (Dipartimento delle Finanze, DGT, DSIF, DAG, Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria), prendessero coscienza del fatto che le Commissioni Tributarie sono gli unici uffici giudiziari nel nostro paese che non hanno giudici professionali – particolare che impatta a 360 gradi sulla loro operatività ed anche sull’attuazione del PTT - e che spesso i giudici tributari, presenti nei nostri uffici solo nei giorni di udienza, non dimostrano particolare familiarità con le procedure informatiche

Avvertiamo pertanto l’obbligo di reiterare ai vertici della nostra Amministrazione – ed in primis al Capo Dipartimento delle Finanze - l’invito ad annullare l’obiettivo in questione, pur nella versione rimodulata con la recente nota DGT del 23 maggio.

Ma ci corre l’obbligo anche di avvisarla che, ove su richiesta di giudici o per le carenze di un sistema che sembra tutt’altro che rodato - e ancora oggi non consente ai relatori di visualizzare molti documenti depositati per via telematica dalle parti - il personale delle Commissioni fosse costretto per gli stessi fascicoli prima a digitalizzare i ricorsi cartacei e poi a stampare gli atti depositati per via telematica dagli uffici, la prossima volta potremmo decidere di rivolgerci … al GABIBBO!

Roma lì 5 giugno 2017

                                                                     Il Coordinamento

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