SPONSOR E MARCHETTE

"La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita": abusiamo di una notissima citazione cinematografica per significare come in ogni aspetto della vita non ci si debba mai meravigliare di nulla, anche delle situazioni più incredibili e paradossali.

Così capita che ad una serie di critiche, censure e richieste di chiarimenti prodotte nelle scorse settimane dalla UILPA-MEF nei confronti dell’Amministrazione, pervengano delle risposte da parte di un’altra associazione che, ergendosi incredibilmente a difensore d’ufficio dei super manager ministeriali, non si limita a proferire un'accorata arringa difensiva, ma sceglie di insultarci ed accusarci con modalità piuttosto ridicole.

Chi vi scrive non ha mai esitato, in tutti questi anni, a porre in essere tutto ciò che è nelle sue possibilità al solo scopo di tutelare i lavoratori, non lesinando, ove lo ritenesse indispensabile, attacchi diretti all’autorità amministrativa e politica effettuati senza filtri o reticenze di sorta, e soprattutto mettendoci la faccia sempre e comunque. E ci sembra anche superfluo ricordarlo, non perché siamo immodesti, ma perché ne abbiamo riprova ogni giorno trovando riscontro nel conforto, nell’amicizia e soprattutto nel consenso con cui veniamo gratificati da tantissimi lavoratori.

E questo è ciò che è avvenuto anche per il “caso” DRIALAG, poiché riteniamo semplicemente che una gestione competente e professionale di un settore così importante e strategico per la salute e sicurezza dei dipendenti, che notoriamente abbiamo a cuore e che cerchiamo di tutelare in tutte le forme possibili, debba essere pretesa e garantita nel massimo della trasparenza e, ovviamente, a discapito di qualsiasi altro tipo di scelta che possa non rispondere a tali esigenze.

E tutto ciò lo possiamo chiedere perché abbiamo la schiena dritta, non abbiamo bisogno di chiedere niente a nessuno, dunque nessuno può chiederci niente, tranne ovviamente coloro che rappresentiamo. Oltretutto, se come farnetica qualcuno avessimo qualcuno da proporre, stentiamo a capire come potremmo sperare di ottenerlo accusando senza alcun filtro l’Amministrazione: sarebbe come vedere un manifestante al G7 chiedere di fare un selfie con i grandi del mondo…

Probabilmente lo stesso non può dirsi per altri, che invece di tutelare i lavoratori si schiera palesemente (e grossolanamente) dall’altra parte: volendoli ripagare con la stessa moneta, ci potrebbe magari venire in mente che chi “gestisce” i novelli paladini dell’Amministrazione crede che, con qualche “marchetta” ben assestata, possa ingraziarsi qualche favore: a titolo di semplice esempio, magari essendo idoneo ad un concorso dirigenziale, magari auspica una chiamata diretta. Ma probabilmente è solo fantasia, e non lo pensiamo nemmeno…

D’altronde, cosa potremmo aspettarci da chi spesso non esita a prendersi i meriti di successi sindacali al MEF pur non partecipando alle trattative, in quanto privo della rappresentanza minima? o da chi denigra e pone in essere un contenzioso sui criteri del bando delle progressioni economiche e poi partecipa alla selezione impugnata e risulta vincitore?

Che stiano tutti tranquilli: continueremo nella nostra azione incessante al solo fine della tutela dei lavoratori, sempre a viso scoperto nonostante potenziali denunce, minacce o tentativi di condizionamento. A chi invece tenta con ogni mezzo di procurarsi un po’ di consenso faccia pure, ma eviti di screditare il lavoro degli altri, poiché non esiteremmo a tutelare il nostro nome e la nostra onorabilità nelle sedi opportune. Anzi facciamo loro una proposta: presentiamoci davanti ad un magistrato (scelgano pure loro) e chiediamogli sia di individuare il possibile vincitore del bando sulla base degli attuali criteri previsti, sia di nominarlo lui stesso, tra le 14 domande pervenute, semplicemente in base alle funzioni DRIALAG. Magari ne vedremo delle belle, e chi davvero gode o meno di sponsorizzazioni.

E non si preoccupino: per tale consiglio non pretendiamo nulla, è gratis…

Ricordiamo a tutti che la mistificazione è l'arma di chi non ha argomenti nè contenuti... e come un famoso programma "Rifiutiamo lo sponsor e andiamo avanti” a testa alta.

Ringraziamo i soliti ignoti per averci dato la possibilità di far capire ai lavoratori chi si adopera per loro e chi invece è sempre pronto ad entrare nelle grazie dell'amministrazione. Grazie grazie e grazie.

Roma, 26 Maggio 2017

Il Coordinamento

Anzalone - Bordini - Compagnone - Privitera - Romito

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