QUANTO SI SPENDE CON LE STAMPANTI DEL MEF?

Il risparmio delle spese correnti del Ministero è un vero dilemma, o meglio potrebbe avere il copione di una farsa vista mille volte con sempre attori scadenti che recitano un copione risibile.

La corsa al risparmio, c'è chi la dà per morta e sepolta e c’è chi continua a crederci e magari ci propina con molte parole affabulatorie chissà quali traguardi raggiunti, dimenticando sempre e comunque di citare le moltissime occasioni perse o mancate per fare sul serio.

Stiamo parlando del risparmio operativamente perseguito nel cuore del MEF, e fra i tanti episodi vogliamo raccontare di un lodevole, nelle intenzioni, tentativo di porre un freno alla spesa pubblica contrariamente a quanto si apprende dalle testate dei giornali.

Parliamo oggi – e lo sottoponiamo volentieri al giudizio dei Lavoratori - di un piccolo fatto, economicamente non rilevante nel bilancio nazionale – stiamo riferendoci comunque ad alcune centinaia di migliaia di euro dei contribuenti – che potrebbe, se fosse confermato, aprire nuovi scenari e interpretazioni della gestione della Cosa Pubblica, forse solo alla portata dei migliori giallisti nazionali e di qualche Procuratore d’assalto.

Sono passati dieci anni da quando la revisione della spesa è almeno teoricamente al centro dell'agenda dei governi, con la stessa solita domanda.

Lo Stato italiano spende troppo e/o spende male?

Neanche noi, semplici sindacalisti sappiamo rispondere con certezza, ma comprendiamo che l’obiettivo generale della spending review, non è solo quello di creare risparmi netti ma anche di redistribuire risorse tra settori. Si cerca di non calcolarli più in base alla spesa sostenuta in passato, ma in base ai reali fabbisogni e senza sprechi. Insomma procedere secondo lo standard giusto, magari da applicare con entusiasmo anche nel nostro piccolo mondo di via XX Settembre.

Sembrava che fosse stata imboccata la strada della serietà, degli appalti del MEF, quando però siamo assaliti da voci di corridoio.

Noi della UIL cerchiamo solo la verità, senza pregiudizi ne moralismi d’accatto.

per adesso RIportiamo i fatti come ce li hanno raccontati, nella speranza che qulcuno possa verificare la veridicita’ a tutela dell’integrità morale DEI LAVORATORI del MEF o se tutto non dovesse avere riscontro rendere omaggio a chi opera per l’amministrazione in buona fede.

Ecco cosa dicono le voci:

Nel corso del 2016 il DAG ha provveduto, incaricando una società con chiamata diretta, a provvedere ad una verifica dell’appalto per la manutenzione delle stampanti/fotocopiatrici in carico al MEF per procedere ad una gara improntata al risparmio e alla revisione dei consumi, per abbattere gli sprechi.

Lodevole, anzi lodevolissima iniziativa che noi plaudiamo.

I risultati sembrano peraltro forieri di rinnovamento e trasparenza: i costi correnti sono abbattibili per due terzi. La società incaricata della verifica dopo sei mesi partecipa alla gara per la manutenzione delle fotocopiatrici e vince l’appalto abbattendo di fatto come previsto i costi per 2/3 e tutto sembrerebbe procedere al meglio.

Ma ecco le prime voci che solo noi della UIL riusciamo a sentire

Diversità di assegnazione fra le spese correnti (quelle esaminate) e quelle imputabili all’extra canone. Prima di proseguire però vediamo cosa solitamente s’intende per extra canone. Si tratta degli interventi di manutenzione straordinaria non remunerati dal canone del Servizio. Tali interventi possono essere eseguiti solo previa autorizzazione superiore.

I corrispettivi per gli interventi remunerati extra-canone sono determinati in base al Capitolato Tecnico, al netto dei ribassi offerti in sede di gara. Per tali interventi l’Amministrazione non è vincolata al contratto e può, a suo insindacabile giudizio, effettuare opportune ricerche di mercato al fine di ottenere il prezzo economicamente più conveniente.

Tornando ora alle nostre stampanti/fotocopiatrici o meglio ai costi della loro manutenzione, non possiamo non rilevare dati certi e non confutabili, che ad Aprile 2017 la spesa corrente era diminuita, ma quella derivante all’uso dell’extra sembrerebbe lievitata tanto che sembrerebbe aver, con sei mesi d’anticipo, la soglia complessiva sostenuta nell’anno precedente.

se questo fosse veritiero Che faremo per i prossimi mesi? Si spenderà di più o torneremo tutti alla penna e al calamaio?

Risultati che per il momento ci risultano incomprensibili, visti i propositi (buoni) con cui si era proceduto e fatto credere, con magari un troppo anticipato sventolio di bandiere e rullar tamburi per enfatizzare la probità ritrovata e la specchiata capacità di produrre un sicuro risparmio.

Ora la parola e il giudizio è ai lavoratori del MEF

Roma, 26 Maggio 2017

            Il Vice Coordinatore               Il Coordinatore Generale               Il Vice Coordinatore

            Nicola Privitera         Andrea G. Bordini     Guido Compagnone