UN SISTEMA COSTRUITO PER NON FUNZIONARE

Rieccoci a discutere relativamente alla proposta di chiusura delle liti fiscali pendenti, o se preferite della nuova rottamazione.

Prima di entrare nel merito della nuova rottamazione, come Uilpa Mef non possiamo sottacere le brevi considerazioni che seguono.

Ci sembra evidente che esiste un patto nemmeno troppo velato tra Stato ed evasore: del resto, come oramai risaputo, le leggi tributarie sono progettate per essere violate impunemente. Si tratta di pura e semplice complicità tra Stato ed evasore fiscale, in Italia la media dei condoni o di altri strumenti, con nomi diversi ma con la stessa logica, è di ogni 3,8 anni.

Cari ragazzi giusto per dare qualche numero: l’evasione si frega più o meno la stessa somma che lo Stato percepisce dai cittadini a titolo di imposta (146 miliardi )

Se non ci fosse l evasione saremo “ricchi”… il doppio!

Se questa è la mentalità di persone per cui i modelli da imitare sono quelli dei furbetti, dei banchieri dediti all’usura legalizzata e di coloro che comunque evadono perché sapendo come è bassa la possibilità di essere pizzicati o comunque di trovare in un condono o in una rottamazione la risposta facile al non aver corrisposto le giuste imposte, capite bene che discettare su tutto il resto lascia il tempo che trova.

Noi pensiamo che non è mettendo contro i cittadini tra di loro, facendo diventare il vantaggio fiscale dell’uno lo svantaggio dell’altro, che si costruisce uno Stato giusto e in grado di garantire legalità. Così come pensiamo che nemmeno la necessità di fare cassa possa giustificare sempre e comunque la rottamazione o il condono mascherato perché resta un brutto esempio di cattivo civismo e predispone il contribuente (che può) ad evadere e non onorare il patto con lo Stato richiamato dall' art. 53 della Costituzione Italiana.

Ma veniamo ora al merito stretto della proposta di rottamazione delle liti fiscali per significare anche qui che forse sarebbe stato meglio concludere velocemente l’iter tributario e, se riconosciuta la giusta pretesa tributaria, far pagare il contribuente infedele anziché chiudere la lite con pochi spicci. Ci verrà obbiettato che i tempi della chiusura delle liti con "l’imbuto" in Cassazione sono diventati eccessivi, tuttavia resta il fatto che tra primo grado, appello e Cassazione siamo comunque ben al di sotto dei tempi della giustizia civile o penale e guarda caso è proprio lì che qualcuno vorrebbe trasferire le CC.TT....

E, aggiungiamo, volendo, sarebbe pure possibile accorciare tali tempi potenziando di personale e giudici quelle Commissioni Tributarie dove il carico di pendenze è notevole.

Anche qui è risaputo che la situazione è a macchia di leopardo con commissioni particolarmente in difficoltà per l’enorme gravame di contenzioso e commissioni che girano a scartamento ridotto: ebbene, non serve una mente illuminata per potenziare quegli uffici così oberati di personale e giudici e consentire di sfoltire l’arretrato senza giungere alla solita rottamazione o al solito condono.

Perché si deve trovare sempre la strada che educa malamente al dispregio delle regole anziché far funzionare la macchina pubblica, nella fattispecie quella tributaria?

Perché si sta pensando di elevare la mediazione fiscale dagli attuali 20mila euro ai 50mila così di fatto pregiudicando l’attività delle commissioni tributarie, posto che i ricorsi per importi superiori non raggiungono il 20%?

E ancora: perché non occuparsi di una seria riforma fiscale che riduca la massiccia evasione fiscale, impedisca l’attuale impunità fiscale e garantisca le giuste entrate a questo Stato?

Tante sono le domande che ancora potremo fare e farci ma crediamo che senza una nuova cultura etica di questa società siano domande inutili.

Come ci dicevano da piccoli....gli esempi valgono di più di mille parole e l’esempio che il nostro Stato ci offre in tema di giustizia tributaria e legalità ci lascia preoccupati e insoddisfatti, mentre ci piacerebbe che l’impegno di chi governa fosse rivolto a creare un sistema tributario fondato sulla contrapposizione degli interessi, garantendo così equità e persino riduzione delle tasse....per tutti ovviamente.

Da ultimo non ci addentreremo qui su altre questioni che attanagliano le commissioni tributarie e pensiamo al PTT o alla gestione della legge sulla corruzione che applicata così com’è offre spunti di notevole preoccupazione.

A breve su questi argomenti usciremo con apposito comunicato.....sia perché ci piace stare sul pezzo sia perché la Uilpa Mef non rimane.....indietro.

Per finire Ettore Petrolini diceva "Bisogna prendere il denaro dove si trova, presso i poveri ...hanno poco ma sono tanti"

Noi vorremo prenderlo da tutti secondo la giusta capacità contributiva, ma forse siamo inguaribili sognatori.

Roma lì 26 aprile 2017

Il Responsabile CC.TT.                               Il Coordinatore Generale

   Massimo Zanetti                                          Andrea G. Bordini