C’E’ UN BRUTTO VENTO CHE SOFFIA SULLE CC.TT.

Dicevamo che c’è un brutto vento che soffia sulle CC.TT., non di libeccio ma di “liberi tutti” o forse dovremo dire di smantellamento di un apparato dello Stato che pur tra molte difficoltà ha garantito una giustizia in tempi certi e pure una giustizia che ha saputo nel corso degli ultimi dieci anni ridurre un pazzesco arretrato posizionandosi in non più di 600 mila cause arretrate. Ma cos’è successo vi chiederete? Recenti e ripetuti casi di malaffare, (Milano, Roma, Catania) di corruzione, spingono il Governo per mano e volontà del Ministro Orlando e in perfetta sintonia con un pezzo di opposizione a presentare un decreto legge con lo scopo di chiudere questi organi giurisdizionali per un immediato trasferimento sotto la giustizia ordinaria (Ministero della Giustizia). Sul malaffare vorremo dire due cose prima di svolgere altre considerazioni più generali in ordine all’errore, secondo noi, in cui ci si sta muovendo. In Italia purtroppo la corruzione viaggia intorno – stime della Corte dei Conti – a 60/70 miliardi di euro è cioè intimamente connessa alla struttura stessa di questo Paese ed è quindi ridicolo pensare che il trasferimento di questi organi sotto il Ministero della Giustizia sia bastevole a cancellare l’ipotetica corruzione. Quest’ultima legata alle singole persone e non alla struttura, perciò si colpiscano le persone corrotte senza smantellare le CC.TT. E se la materia tributaria attira corruzione, i correttivi vanno pensati in ordine alla normativa più che allo smantellamento dell’organo disperdendo come sempre professionalità e competenza. In buona sostanza se il motivo che spinge il Governo ad effettuare tale operazione è la corruzione il trasferimento in quella sede non elimina la possibilità di eventi di corruttela. Se questo fosse sufficiente, potremmo trasferire ogni ufficio pubblico soggetto alla corruzione presso il Ministero di Giustizia e il gioco sarebbe fatto. Non vorremmo deludere qualcuno, ma non è così. La corruzione che è il vero cancro mortale di questo Paese e che non consente tra l’altro di liberare risorse per una economia pure di Stato, va combattuta con altre armi:
• Quella culturale in primis;
• Quella legata a norme chiare e trasparenti e possibilmente a controlli svolti con efficacia dagli organi preposti; Siamo convinti che senza questo binomio, si tratta solo di un’operazione inutile e sbagliata.
Le Commissioni Tributarie lo ricordiamo diventano organi giurisdizionali nel 1996 con il Decreto Legislativo 545 e 546 e da quel periodo molti nuovi istituti hanno perfezionato il loro cammino, non da ultimo pensiamo pure al processo telematico, e i lavoratori coinvolti non meritano di perdere sia la loro professionalità sia una parte importante del loro salario riconosciuta anche attraverso le riqualificazioni. Potremo fermarci qui ma abbiamo troppo cuore questo personale e questo mondo così come abbiamo a cuore il funzionamento della macchina tributaria e i relativi servizi per i cittadini e le imprese e così nel mentre chiediamo un confronto con l’autorità politica pensiamo pure si debba eventualmente immaginare l’istituzione presso il MEF di uffici amministrativi provinciali obbligatori in prima istanza e se non soddisfacente come soluzione proposta, la possibilità delle controparti di adire al processo tributario qualora questo fosse incardinato presso il Ministero della Giustizia. Questo per non disperdere l’importante patrimonio di professionalità del nostro personale e per garantire eventualmente risorse all’erario che in questo caso sarebbero prontamente incassate. E non di meno proprio questa possibilità andrebbe a sanare l’attuale vulnus di terzietà facendo oggi gestire la mediazione tributaria proprio da una delle parti in causa: l’Agenzia delle Entrate o delle Dogane! In ogni caso noi ci opporremo con tutte le forze per evitare che le CC.TT. vengano sradicate dal MEF. Quello che devono sapere i colleghi è che la UILPA-MEF non starà a guardare lo scippo di questi organi ora amministrati dalla Direzione della Giustizia Tributaria. Come abbiamo detto la corruzione è una piaga che va combattuta con altre armi, vi terremo informati dei futuri eventi.

Roma, 15 marzo 2016

II Responsabile Nazionale CC.TT.      Il Coordinatore Generale  
    Massimo Zanetti                              Andrea G. Bordini