RLS MEF: EMERGENZA SALUTE E SICUREZZA

mostra come il gigante abbia i piedi di argilla; infatti, (malgrado l’incendio, che aveva provocato il grave guasto elettrico, fosse avvenuto nella notte del 26 novembre) a mattinata inoltrata ancora non c’era certezza di cosa dovessero fare i dipendenti del MEF di Via XX Settembre e di quali strategie l’Amministrazione stesse adottando.
Soltanto con la nostra iniziativa in qualità di RLS accorsi in aiuto all’Amministrazione e con la presenza dell’arch. Canofeni, dirigente dell’ufficio X DRIALAG-DAG competente alla sicurezza del Palazzo, si sono potute leggermente tamponare quelle falle nel sistema di sicurezza ed evacuazione dal Palazzo che la situazione aveva smaccatamente evidenziato.
Il fatto che il personale non conosca ancora né le linee guida da seguire in caso di emergenza, né tantomeno fisicamente gli attori della sicurezza preposti all’evacuazione in casi di emergenza e che gli stessi attori non fossero presenti in un momento di emergenza (tranne appunto gli RLS), sta a dimostrare quanta strada ancora l’Amministrazione debba percorrere per raggiungere uno standard minimo di sicurezza. 

• Dove era la squadra di emergenza che si dovrebbe attivare per le azioni da compiere nei confronti di un’emergenza ai sensi del d.lgs. 81/2008?
• Dove era l’assistenza ai disabili che al verificarsi di un’emergenza agisce per la salvaguardia di persone che possiedono un’inabilità temporanea o permanente?
• Chi avrebbe prestato l’assistenza alle persone con mobilità, vista ed udito menomato o limitato o alle donne in stato di gravidanza o ai bambini presenti al MINI MIDI MEF?

Il fatto, inoltre, che molti dirigenti del MEF, (nonostante la circolare del datore di lavoro imponesse l’uscita dal Palazzo per ragioni di sicurezza, vista la mancanza delle normali condizioni operative di tutti gli Uffici e dei servizi generali del Palazzo), abbiano costretto il proprio personale a rimanere in ufficio oppure a minacciare di recuperare eventuali uscite prima del termine dell’orario di lavoro, accampando ipotetiche perdite per l’erario o responsabilità inesistenti, è sintomo di come la classe dirigente si senta presuntuosamente detentrice di un potere che in realtà non esiste e altresì non ottemperi invece agli obblighi imposti a cui gli stessi sono tenuti nel pieno rispetto del d.lgs. 81/2008 in quanto attori “preposti” alla sicurezza.
Si ricorda che il mancato rispetto del richiamato d.lgs. 81/2008 comporta per loro sia sanzioni pecuniarie che penali... contra legem facit qui id facit quod lex prohibet!
Il fatto poi che la stessa nota circolare esentasse dall’evacuazione del Palazzo ipotetici servizi pubblici essenziali e che con una seconda circolare se ne imponesse l’uscita entro le 16.30, ribadendo colpevolmente l’assenza del ripristino di condizioni minime di sicurezza, indica un perseverare diabolico ed una grave sottovalutazione del problema senza preoccuparsi invece della mancanza delle minime condizioni ad esempio igienico-sanitarie, omeotermiche, di visibilità in quanto molti locali e corridoi erano totalmente al buio.
Offriamo, quindi, queste considerazioni anche all’Amministrazione affinché responsabilmente si adoperi ad istruire la dirigenza e gli attori della sicurezza preposti all’evacuazione nell’essere utili in caso di gestione dell’emergenza, per coordinare quelle criticità che potrebbero eventualmente presentarsi in emergenze ben più GRAVI.
E’ grave che il Palazzo del MEF non abbia attuato e non sia dotato di un piano di emergenza adeguato, che non si proceda a evacuazioni periodiche dallo stesso (in modo che si sensibilizzino determinate figure che dovrebbero ricoprire dei ruoli strategici per la sicurezza). E’ un dovere per il datore di lavoro individuare le possibili situazioni di pericolo che possono portare a un’emergenza al fine di predisporre quindi le dovute procedure operative applicando il piano di emergenza che operativamente dovrà considerare le emergenze prevedibili e le situazioni di pericolo “esterne” o “interne” al luogo di lavoro. È proprio attraverso le esercitazioni che i lavoratori al verificarsi di un’emergenza sono in grado di eseguire, senza indugio, le operazioni di esodo, e comprendono il loro ruolo. E’ essenziale il coordinamento del personale nelle fasi di esodo dai luoghi di lavoro, ponendo anche particolare attenzione al fatto se nell’area sia presente del “pubblico occasionale” ovvero persone che non hanno familiarità con i luoghi di lavoro e con le relative vie di uscita di emergenza.
E’ grave che ciò sia accaduto anche in considerazione del momento particolare in cui versa anche il nostro Paese, dopo i vari attentati nel mondo, e per tale motivo i Ministeri dovrebbero rappresentare dei luoghi quanto meno “allertati” per la sicurezza (intesa a 360°) e quindi il non prevedere un’evacuazione in tempi rapidi e coordinata e che non lasci dubbi sui motivi dell’evacuazione fa presupporre una pecca di non poco conto e potrebbe determinare un allarmismo non motivato!
Infatti non possiamo non notare che nella seconda nota circolare, del 27 novembre u.s., si evidenzia tra l’altro come “...i militari del III gruppo - Roma della Guardia di Finanza operanti presso il Palazzo delle Finanze assicureranno il rispetto della presente nota circolare” e che da qualche giorno gli stessi presidiano con guardia armata gli ingressi.
La RLS del MEF ha già dimostrato in un recentissimo passato di essere costantemente vigile sulla sicurezza e salute dei lavoratori nel palazzo del MEF e come RSU MEF ha saputo ben coordinare la protesta di migliaia di persone senza creare alcun problema di sicurezza.
Non vorremmo essere costretti ad utilizzare la via giudiziaria per obbligare questa Amministrazione ad adeguare il proprio comportamento al rispetto della legge sulla sicurezza e salubrità del luogo di lavoro. Ma siamo pronti a farlo.

RLS MEF

Walter Marusic
Anna Porreca
Stefano Oteri
Giuseppe Ruscio
Massimo Straccioni


Sottoponiamo all’attenzione una sintetica check-list da seguire:

✓ Organizzare almeno una volta l’anno la Prova di Evacuazione di tutto il personale;
✓ Farla condurre dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione con l’ausilio della Squadra di Emergenza;
✓ Gli Addetti alle Emergenze, cureranno la correttezza delle procedure durante le varie fasi della simulazione:
o il presidio delle uscite di emergenza e dei portoni adibiti ad ingresso, così da orientare i mezzi di soccorso diretti nell’insediamento;
o il disinnesco dell’energia elettrica;
o l’avviso a voce di tutto il personale anche (o in sostituzione) dopo il suono delle sirene di evacuazione;
o la concentrazione del personale nei luoghi di lavoro in sicurezza;
o l’uscita dallo stabile dello stesso personale.
• Dove la prova si articoli sullo spegnimento di incendi controllabili, dovranno intervenire con gli estintori gli Addetti Antincendio;
• Gli Addetti al Primo soccorso dovranno intervenire qualora sia necessario;
✓ A conclusione dell’esercitazione dovrà essere redatto il relativo verbale (che sancisce l’avvenuta effettuazione della prova simulata) firmato dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, dai componenti la Squadra di Emergenza, dal Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza;
✓ Naturalmente l’esercitazione dovrà comprovare che tutti i meccanismi siano stati compresi dai vari attori e applicati dal datore di lavoro.

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