L'OSTINAZIONE DEI FATTI

Ritenevamo e riteniamo che il comunicato precedente fosse sufficientemente chiaro, e che dunque non fosse necessario un supplemento di spiegazioni, ma evidentemente chi si è sentito personalmente "punto" dalle nostre considerazioni senza tra l'altro essere mai menzionato (i latini dicevano excusatio non petita accusatio manifesta) persevera, ci vediamo costretti nostro malgrado a replicare, per l'ultima volta. Altrimenti prenderemo atto che probabilmente non è un problema di chi scrive.
Viviamo, vivaddio, in un'epoca caratterizzata dalla libertà di opinione, siano esse giuste, sbagliate, condivisibili, criticabili. Le opinioni si scontrano però, prima o poi, con i fatti, che sono oggettivi ed incontrovertibili o, usando una famosa citazione, "ostinati".
All'opinione secondo cui avremmo cercato di appropriarci del lavoro compiuto dalla RSU, rispondiamo che con il comunicato citato si intendeva semplicemente evidenziare il FATTO che fossimo stati gli unici a denunciare, nel silenzio generale, lo scippo che il governo stava perpetrando con la legge di 

assestamento di bilancio sul FUA 2015 (vedi comunicato UILPA del 23 luglio) e con il ddl sulla Legge di stabilità per il FUA 2016 (comunicato UILPA-MEF del 21 ottobre); nondimeno, non abbiamo mai smesso di evidenziare, con ben OTTO comunicati tra ottobre e novembre, come tutto il merito della grande mobilitazione fosse da attribuire esclusivamente ai lavoratori, che abbiamo sempre e doverosamente ringraziato e supportato, ma dietro le quinte.

All'opinione secondo cui comunicare il venerdì sera lo "scoop" sulla pubblicazione del DPCM che avrebbe ripristinato le risorse sottratte (notizia oltretutto errata, visto che ad oggi il decreto non risulta firmato) rispondeva ad un "dovere" di informazione verso i lavoratori, rispondiamo che, poiché era di FATTO intervenuto un accordo tra le segreterie confederali di CGIL CISL e UIL, nonché delle categorie del pubblico impiego, che aveva stabilito di agire unitariamente, producendo comunicati solo dopo aver avuto certezza del provvedimento, si era preferito responsabilmente di non pubblicizzare una notizia che era già in nostro possesso da diversi giorni e che avremmo potuto facilmente rendere nota, per non mettere in pericolo l'esito di un iter così delicato. A questo punto saremo costretti a chiedere a chi di dovere quale sia oggi il valore di questi accordi, e se per loro l'unitarietà rappresenti ancora un impegno da onorare o un diversivo per battere gli altri sul tempo.

All'opinione secondo cui avremmo lasciato "per strada" i lavoratori "da molti anni", rispondiamo con il FATTO di essere il primo sindacato al MEF da due tornate elettorali (6 anni) crescendo ogni anno in numero di preferenze contrariamente a quanto successo a tutte le altre OO.SS., e se alle ultime consultazioni elettorali quasi 2000 lavoratori del Mef hanno deciso di scegliere noi, magari non si sono certo sentiti abbandonati per strada...a meno che non si pensi che chi votava UIL aveva una pistola puntata alla testa, ma si tratterebbe di un'opinione decisamente stupida.

Infine, tralasciando anche solo di commentare simil-minacce più o meno velate, rappresentiamo che l'essere o meno calabresi (come piemontesi o abruzzesi o siciliani, che dir si voglia) è certamente un FATTO. Tutto il resto, evidentemente, è un'OPINIONE....

Apprendiamo però, con dispiacere, che alcune OO.SS. si fanno rappresentare da taluni soggetti condividendo i contenuti di alcuni messaggi senza prendere le distanze, a differenza dei lavoratori che da simili comunicazioni si sono dissociati ed ci hanno espresso la loro solidarietà.

Ringraziamo tutti per esserci stati vicini, ma possiamo fare stare sereno qualcuno che se spera e/o pensa di metterci paura, non è riuscito nel suo intento perchè noi non staremo in silenzio, anzi al contrario come sempre saremo i primi ed in qualche caso gli unici, come già accaduto, nella battaglia contro i soprusi che si continuano a perpetrare nei confronti dei lavoratori.

Roma, 10 novembre 2015

Il Coordinamento Nazionale.