PEV: C’è chi dice no!

Qualche sigla ci etichetta di essere sempre contrari a tutto e di essere il sindacato del no! Nulla di più falso… le nostre valutazioni sono sempre ponderate e nascono nell’ascoltare e portare all’attenzione la voce in primis dei nostri iscritti e di tutti i lavoratori.

Noi spieghiamo e motiviamo sempre da cosa nasca il nostro no … che non è mai istintivo ma è oggetto di attenta ponderazione. Mentre qualche sigla non riesce a spiegare (stranamente) i loro compromessi, con l’amministrazione, neanche ai loro iscritti. Ma questo non è un nostro problema…

Sulle procedure dei passaggi di area, vorremmo spiegare a qualcuno che il sostantivo celerità non si può aggiungere “far bene”.

Li avete fatti aspettare 17 anni, non crediamo che una o due settimane possano fare la differenza di quello che i lavoratori pensino di chi non ha tenuto conto ad oggi delle loro esigenze ed il “grazie a noi” non li farà cambiare idea.

Forse bisognava fare bene prima, come proponeva la UIL, e procedere negli anni passati con le altre procedure, che erano previste da norma solo per i laureati ed adesso non ci troveremmo a fare i calcoli con i bilancino per cercare un giusto compromesso tra laurea e anzianità.

Oggi nonostante tutti gli sforzi profusi, dall’amministrazione e dalla nostra O.S., si avrà una procedura che prevede il passaggio di solo circa 600 unità di personale a fronte di una potenziale platea di partecipanti di ben 3.300 unità.

Noi siamo da sempre un sindacato votato alle proposte bilanciate e che cerca di mantenere il giusto equilibrio tra i diversi lavoratori interessati al fine di evitare discriminazioni.

La proposta ricevuta deve recuperare un nuovo equilibrio tra l’anzianità di servizio maturata e i titoli di studio conseguiti … mentre oggi sono riconosciuti solo un massimo di 16 anni di servizio.

Di conseguenza dovrebbero essere bilanciati i titoli di studio.

Inoltre il terzo criterio, dopo tanti anni di attesa, non può avere un peso specifico così preponderante come proposto dall’amministrazione.

Se non fosse chiaro abbastanza … ribadiamo la nostra forte contrarietà alla somministrazione dei quiz, non previsti dallo stesso CCNL come ribadito da una nota sindacale dei firmatari dello stesso, e che per noi sarebbero l’ennesima umiliazione che i lavoratori subiranno dopo ben 30 anni di onorato servizio prestato e che non meritano di assolutamente di subire … si fa presto poi a parlare di benessere organizzativo!

A nostro avviso anche ottenendo il massimo punteggio si rischia di restare comunque esclusi dalla procedura, quindi dopo l’umiliazione, anche la beffa.

Noi chiediamo l’applicazione del sistema di valutazione, che deve applicato anche a chi non sia stato possibile valutare (ad esempio per malattia o per distacco all’estero) e che allo stesso modo siano quindi applicate le griglie così come già avviene per la “pesatura” del compenso accessorio.

È comunque palese che, anche senza somministrazione dei quiz, ci saranno comunque colleghi delusi dal mancato riconoscimento professionale … ma almeno evitiamo loro quest’ulteriore mortificazione e lotta tra “lavoratori dimenticati”.

Vi terremo aggiornati, degli ulteriori sviluppi, in merito alla rimodulazione della composizione dei criteri del punteggio finale prevista per i passaggi, dopo la prossima riunione dell’11 luglio p.v., che si terrà nel pomeriggio.

Roma 10 luglio 2023

                                                                       Il Coordinamento

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