LAVORO A DISTANZA = MAGGIORE PRODUTTIVITÀ…MA CON RISERVA!!!

In questi giorni abbiamo avuto il confronto con l’amministrazione sul lavoro agile, come oramai ben sapete e da quanto è stato illustrato, è emersa una certezza ineluttabile ossia che il lavoro agile permette di raggiungere una maggiore produttività e una crescita di benessere organizzativo.

Ma, malgrado ciò, poi alla fine della fiera si propongono soluzioni di giornate votate sempre al ribasso, ancorandosi esclusivamente ai contenuti dell’attuale nota, che rimane una mera proroga tecnica del riscorso al lavoro agile, e non a quanto prevedono le disposizioni del CCNL.

Partendo da tale assunto, delle sole giornate, si rischia di deprezzare il lavoro agile e non considerare che tale istituto, con la concessione del massimo delle giornate, durante il periodo emergenziale e post-emergenziale ha sempre permesso di raggiungere tutti gli obiettivi del nostro Dicastero, così come rilevato dal monitoraggio di Funzione Pubblica e dagli encomi ricevuti da parte di alcuni Capi Dipartimento.

Ma stranamente tutti hanno memoria corta, non si dimostrano lungimiranti e ritornano verso schemi cristallizzati del mondo del lavoro votati solo al mero controllo del personale in presenza. Magari nascondendosi dietro la fantomatica verifica della “sostenibilità” in caso di ampliamento delle giornate.

È oramai chiaro che c’è un’anima che si aggira all’interno del ministero che tuona: maggior presenza=maggiore produttività… in quanto … questa è la via!

Negando quindi il raggiungimento degli obiettivi, la performance individuale e organizzativa e non valorizzando quanto emerge dai dati inconfutabili elaborati dalla stessa amministrazione.

Si rischia in tal modo di considerare il lavoro agile alla stregua di una mera cortesia medievale, eventualmente, da concedere al personale, non tenendo nella giusta considerazione il lavoro a distanza.

Invece registriamo come alcuni dirigenti riducano le giornate di SW senza alcuna motivazione logica o come altri considerino, come prevalenza in presenza, anche le giornate delle ferie, della 104/92, della malattia etc etc e quindi riducano poi lo SW come se lo stesso fosse assenza.

Addirittura, sembrerebbe che in alcuni uffici territoriali non siano state consegnate le dotazioni informatiche in loro possesso (e chiediamo di fare le opportune verifiche se ciò fosse vero).

Per noi quando si parla di una policy valevole si deve partire dal concetto di netto cambio di mentalità lavorativa dei responsabili. Quindi se l’amministrazione ci crede, in base a quanto la stessa ha affermato, non può non proporre il massimo delle giornate di lavoro agile e non può che limitare la discrezionalità nella concessione delle giornate, in modo oggettivo. Come noi della UIL a gran voce chiediamo!

Non possiamo assistere all’amministrazione che va in confusione mentre illustra positivamente il lavoro agile e poi ne riduce le giornate… Apprezzeremmo invece che si dia il giusto peso ai nuovi istituti contrattuali previsti senza esitazioni e senza che si rimanga cristallizzati solo sulla questione delle giornate.

Concludiamo che non capiamo chi vuole sempre fare il primo della classe e alzare la mano, non lo giustifichiamo ma lo scusiamo, invece di condividere in modo coeso i contenuti del comunicato unitario delle OO.SS. sul tema. Come non vogliamo più sentire a un tavolo di confronto chi afferma che per la dirigenza non deve “esistere” il lavoro a distanza, soprattutto se la proposta arriva da qualche associazione sindacale che tutelerebbe gli stessi dirigenti.

Si deve investire per il futuro della PA e del Paese al fine di garantire il miglior servizio al cittadino e in termini di cultura aziendale.… senza essere pavidi e senza i timori riverenziali.

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.

Roma 23 marzo 2023

                                                       Il Coordinamento