SCONCERTAZIONE: IL CAOS EMERGENZIALE

Si è appena conclusa, in data odierna, la riunione indetta dall’Amministrazione che aveva come ODG le nuove misure in materia di orario di lavoro da adottarsi, per coprire l’emergenza del COVID 19, al Palazzo delle Finanze.

Ci avrebbe fatto piacere sapere, che nell’agitazione generale, almeno l’Amministrazione avrebbe preso le decisioni più opportune affinché l’emergenza fosse gestita nel corretto modo. Innanzitutto convocando un tavolo nazionale, come richiesto dalla UIL, in quanto le argomentazioni interesserebbero tutto il territorio nazionale. Ma ancora una volta anche in questo caso si vogliono creare discriminazioni dividendo i lavoratori (di serie A e di serie B) con la compiacenza di alcune sigle.

Sostanzialmente la determina presentata dall’Amministrazione non rispetterebbe o almeno in parte l’ultimo decreto emergenziale, suggerito dal Governo, che precederebbe l’adozione di una drastica riduzione della presenza in ufficio. La nostra Amministrazione l’ha saputa esplicitare con una riduzione di servizio a solo 30 ore di servizio; modulando l’orario, su cinque giorni lavorativi e con due sole articolazioni: dalle 8:00 alle 14:00 o alternativamente dalle 14:00 alle 20:00.

Pur non rimanendo soddisfatti della soluzione, siamo rimasti molto sconcertati nell’apprendere che le rimanenti 6 ore settimanali non lavorate sarebbero dovute essere recuperate a danno del lavoratore. Un’epidemia nazionale trattata come se fosse una giornata di neve. Ci saremmo aspettati da un’Amministrazione seria dei provvedimenti rivolti ai genitori con figli in età scolare (congedo parentale retribuito), visto il concomitante provvedimento governativo della chiusura delle scuole e dell’impossibilità di portare i figli in ufficio, vista la circolare del dicastero. Inoltre avremmo voluto vedere provvedimenti a tutela di coloro che sono più a rischio soffrendo di particolari patologie mediche gravi. Ma niente di tutto questo.

Abbiamo avuto molte richieste per ampliare la platea dei beneficiari del cd lavoro agile, ma già informalmente nei giorni scorsi al riguardo la Direzione Sistemi Informativi ha comunicato che il numero di accessi dall’esterno è limitato dalle abilitazioni informatiche e quindi per questioni di sicurezza e di supporto dei server non si potrebbe garantire l’estensione dell’uso a buona parte del personale .

C’è la necessità di agire nel più breve tempo possibile ma con razionalità; ad oggi i provvedimenti, pur comprendendo l’urgenza, non sono ben mirati. Ci aspettiamo l’utilizzo di istituti adeguati a garanzia di tutto il personale, ponendo maggiore attenzione per esempio ai lavoratori che seguono terapie salvavita che potrebbero rientrare nelle categorie per le quali il virus sarebbe letale, o l’incremento del congedo parentale retribuito per genitori con figli età scolare, vista la chiusura delle scuole e l’alternanza lavorativa; considerando i giorni di assenza come se fosse un evento eccezionale giustificato senza alcun recupero.

Se a ciò si aggiunga che si convoca un tavolo territoriale (50 convocati) per questioni che riguardano il territorio nazionale (8 convocati) è palesemente chiara l’intenzione dell’Amministrazione.

Auspicandoci che la notte porti consiglio, riteniamo che qualsiasi misura da adottarsi, non debba penalizzare il personale interessato, ma possa essere formulata alla luce di uno strumento che tenga conto della straordinarietà della situazione emergenziale.

Roma 5 marzo 2020

                                              

                                       Il Coordinamento