Corte dei conti e contratto

 

La Corte dei Conti, certificando la compatibilità economica del nuovo CCNL delle Funzioni

Centrali ha espresso nella Sua delibera alcune considerazioni sui contenuti del CCNL che ci

permettono di ribadire e ancor meglio specificare quanto sostenuto nei giorni scorsi, a proposito di

qualità del nuovo Contratto Nazionale delle FF.CC.

L’aumento del 3,48% delle retribuzioni è superiore al tasso di inflazione programmata negli ultimi

tre anni, calcolato con qualsivoglia parametro. Certamente non parliamo di un completo ristoro del

potere d’acquisto perso in oltre 8 anni di blocco contrattuale, ma possiamo affermare, adesso, di

avere riaperto decisamente un processo di accrescimento delle retribuzioni che da troppo tempo era

atteso.

L’avere destinato tutte le risorse finanziate alle retribuzioni tabellari è stata una scelta di CGIL CISL

UIL proprio in considerazione del prolungato e ormai insopportabile blocco, scelta concordata con

l’Aran e inevitabile, considerate le aspettative dei 260.000 lavoratrici e lavoratori del Comparto

delle Funzioni Centrali.

Noi sosteniamo da tempo la necessità e urgenza di liberare risorse importanti per riconoscere

maggiore retribuzione accessoria, per aggiornare il sistema delle indennità, rifinanziare progetti di

accrescimento della produttività, assegnare maggiori finanziamenti alle carriere ma, vorremmo

rammentare, che il principale ostacolo sul percorso, che anche la Corte dei Conti giudica necessario,

è rappresentato non tanto dagli orientamenti e dalle scelte del nuovo CCNL bensì dal blocco

stabilito dal D.Lgs. 75 del 2017 che all’art. 23 comma 2, fissa il tetto alle risorse destinate al

trattamento accessorio con riferimento allo stanziato del 2016.

Insomma, anche a voler agire più in armonia con le indicazioni della Corte dei Conti, indicazioni

che – vorremmo ribadire – non hanno impedito la certificazione del CCNL – è proprio l’aver fissato

un tetto di tale entità, che ha reso impraticabile il percorso indicato dalla Corte. Nonostante questi

vincoli il nuovo CCNL delle funzioni centrali rafforza la certezza di destinazione di una quota

prevalente delle risorse variabili alla performance e incentiva la contrattazione di sede, laddove

l’innovazione organizzativa può incidere, in maniera significativa, a generare l’incremento della

produttività.

Roma, 3 aprile 2018

                                 FP CGIL                                         CISL FP                                        UIL PA

                      Salvatore Chiaramonte                       Angelo Marinelli                           Sandro Colombi

 

 

 Foccillo:«Falsa la bocciatura della Corte dei Conti ai rinnovi delle Funzioni Locali e della Sanità»

 

Pa: Cgil Cisl Uil, risorse contratto a retribuzioni tabellari causa blocco prolungato