PASSAGGI TRA LE AREE

In questi giorni abbiamo ricevuto il malcontento dei colleghi a cui, da tanti anni, il decreto Brunetta ha precluso la possibilità di poter ottenere una sacrosanta progressione di carriera, come se ci fossimo dimenticati dell'area II, visto che per le altre aree abbiamo già comunicato i provvedimenti in essere ed in fase di proposta concreta ed attuazione.

Purtroppo noi non siamo abituati a fare solo promesse in campagna elettorale ma forse lo dovremmo fare visti i risultati degli altri.

Come già è noto la riforma Madia consente di riservare una percentuale dei posti individuati quali facoltà assunzionali dell’Amministrazione per i passaggi tra le aree funzionali e questo, da fonti certe, sarà sicuramente attuato con il prossimo concorso previsto al Dicastero.

La questione del ripristino delle progressioni verticali non risale certo a pochi giorni fa, ma costituisce una battaglia che la UIL porta avanti a fari spenti, e soprattutto nelle sedi competenti, proprio perché siamo perfettamente a conoscenza delle necessità e delle legittime aspirazioni dei lavoratori, senza avere la necessità di convocare adunanze pubbliche che, in questo momento, appaiono buone soprattutto per fare propaganda. E la norma che finalmente reintroduce tale possibilità altro non è se non il frutto di anni di pressioni, incontri, trattative che, tra l’altro, hanno consentito anche il rinnovo del CCNL.

Oltretutto, lo scorso 17 gennaio abbiamo chiesto direttamente al Capo Dipartimento, nel corso di una riunione, quali fossero le imminenti intenzioni dell’Amministrazione sull’argomento, ottenendo già in quella sede delle rassicurazioni, come d’altronde comunicato ai lavoratori al termine dell’incontro (vedi Nota UILPA MEF).

Ci dispiace apprendere che si partecipa alle riunioni UIL per chiedere chiarimenti e poi qualcuno dei partecipanti si vende le proposte come se fossero proprie. La natura umana è molto strana e per racimolare qualche consenso farebbe di tutto, questo atteggiamento rende la classe dirigente sindacale povera di spirito.

Non è corretto sfruttare il malcontento dei lavoratori per il proprio tornaconto approfittando anche del lavoro altrui.

Chi ha realmente a cuore le sorti di chi tutela, lo fa ogni giorno e, spesso, lontano dalle luci della ribalta, poiché siamo convinti che il consenso lo si conquista con i risultati concreti ottenuti.

C'è bisogno di lavorare ed essere concreti, i lavoratori hanno bisogno di serietà e trasparenza e non di promesse che, finite le elezioni RSU, non potranno essere concretizzate.

Noi conosciamo quali sono le necessità dei lavoratori perchè siamo sempre al loro fianco e li ascoltiamo giornalmente. In questi giorni di ricerca di voto non prometteremo niente se non il nostro impegno.

Una sola cosa vi chiediamo, per vedere il futuro guardate il passato.

Noi restiamo a disposizione per qualsiasi chiarimento ed approfondimento, anche per ulteriori proposte che già sono state poste all'Amministrazione sull'argomento.

Roma, 27 febbraio 2018

        IL COORDINAMENTO

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