Controdeduzioni manutenzione condizionatori

In riscontro alla nota n. 152676 del 28 novembre 2017 della S.V., si rappresenta quanto segue:

Punto 3:

       Dalla risposta data dalla S.V. continua a non essere affatto chiaro come avvenga la pulizia dei filtri dei condizionatori. La S.V. riporta “operazioni svolte in apposito locale messo a disposizione dall’Amministrazione mediante l’utilizzo di acqua corrente e detersivo neutro”, lasciando così intendere che in tutto il Palazzo di Via XX Settembre esista un’unica stanza adibita alle operazioni di pulizia dei filtri dei condizionatori.

Se così fosse, allora chiediamo di sapere qual è la stanza in questione (il numero e l’ubicazione), in quanto a noi risulta che si utilizzino i lavabi dei bagni per il lavaggio dei filtri, che dispongono di acqua corrente, e senza l’utilizzo di tipo di detersivo;

Chiediamo, inoltre, se si ritenga sufficiente la sola presenza di un’unica stanza per lo svolgimento delle operazioni di siffatta pulizia per la sede del nostro Dicastero di via XX Settembre. Questo perché a fronte delle circa 1.200 stanze, presenti nei 4 piani della nostra sede, forse un’unica stanza preposta non permetterebbe di rispettare una appropriata programmazione nella pulizia dei condizionatori, considerati i tempi per lo spostamento dei filtri, per il loro lavaggio e per il loro riposizionamento?

 

Punto 5:

 

La risposta data dalla S.V. ai quesiti sui controlli sulla corretta esecuzione delle operazioni di igienizzazione e sanificazione dei condizionatori è sorprendente: le attività di controllo sarebbero svolte “a cadenza almeno bimestrale” e riguarderebbero “un campione di circa 15 unità”.

Al riguardo, chiediamo quali siano i criteri con cui viene selezionato il suddetto campione ed entro quali tempi sia previsto di sottoporre a verifica un campione effettivamente significativo dei condizionatori siti nelle circa 1.200 stanze della sede in questione (15 unità ogni 2 mesi significa circa 90 condizionatori all’anno, che è un dato davvero irrilevante, considerate le dimensioni del Palazzo, quindi si presume che in 13 anni si possano svolgere le operazioni di sanificazione che la normativa sulla salute e sicurezza prevedono in un arco temporale di 2 anni). Ma la sanificazione non deve poi riguardare tutti i condizionatori presenti?

La S.V. omette, poi, del tutto di rispondere alla domanda relativa a “chi” svolge le predette attività di controllo: ribadiamo, quindi, di voler conoscere il nominativo della ditta che si è finora occupata delle verifiche, le modalità di gara attraverso cui è stata individuata e gli importi economici contrattuali sostenuti dall’Amministrazione.

Chiediamo, infine, di poter visionare i verbali, e le relative raccomandazioni in essi contenute, delle ultime operazioni di controllo sulla corretta esecuzione delle operazioni di igienizzazione e sanificazione dei condizionatori siti nel Palazzo di Via XX Settembre, ai sensi della normativa sull’accesso civico (art. 5 del d.lgs. n. 33/2013).

 

Punto 7, 8, 9 e 11:

La S.V. afferma che “circa l’individuazione delle stanze si fa ricorso ad un meccanismo di rotazione a campione sulla pulizia dei filtri e corpo dei condizionatori installati” e che “i costi contrattuali non hanno subito alcuna modifica poiché le attività vengono svolte semestralmente”.

Al riguardo, nel rilevare che la risposta data dalla S.V. è incoerente con quanto affermato nel punto 5 (dove la S.V. parlava di “attività di controllo eseguite con cadenza almeno bimestrale”), ribadiamo la richiesta di sapere come venga individuato il “campione” delle stanza.

Come viene mappato l’universo da osservare? Si fa un sorteggio? Si applica un criterio “ragionato” chi tiene conto delle segnalazioni dei dipendenti in merito a segnali di preoccupazioni di alcune stanze. Di quante unità consisterebbe il suddetto “campione” da monitorare (tenuto conto delle 1.200 stanze che ubicate nella nostra sede) e quali attività sono rendicontate dalla ditta esterna, bimestralmente o semestralmente, in quanto la S.V. non è stata chiara sul punto.

Chiediamo, infine, di conoscere in concreto quali risparmi in termini di spesa si siano registrati finora dall’avvio delle nuove operazioni di sanificazione ed igienizzazione avvenuto a gennaio 2017. In quanto non è chiara l’affermazione secondo cui “i costi contrattuali non hanno subito alcuna modifica poiché le attività vengono eseguite semestralmente”. Si è proceduto a fare una stima dell’ipotetico risparmio sui dati dello stanziamento delle risorse nell’apposito capitolo di bilancio dello stato previsionale di spesa del nostro Dicastero? Si è operata una specifica analisi dei costi e benefici?

PUNTO 12:

 

Dalla risposta fornita dalla S.V. emerge che l’ARPA Lazio, a cui specifica attività è stata afidata, avrebbe eseguito delle prove per la ricerca di contaminazione microbiologica e per tamponi di legionella e spp.

Al riguardo, con la presente, chiediamo di sapere in quale modo sia stata selezionata l’ARPA Lazio, se sia stata pagata per questo tipo di attività, quanti e quali apparecchi siano stati oggetto di attività di approfondimento da parte dell’ARPA Lazio, come sono stati individuati dall’Amministrazione e quale tipo di informativa sia stata divulgata, e con quali mezzi, ai dipendenti occupanti le stanze interessate da necessari approfondimenti.

Chiediamo, infine l’accesso, ai sensi dell’art. 5 del d.lgs. n. 33/2013, alle certificazioni rilasciate dall’ARPA Lazio, citate anche dalla S.V. nella risposta per estratto.

PUNTO 13:

Dalla risposta fornita dalla S.V. emerge che la sostituzione degli apparecchi avviene “a causa dell’obsolescenza delle macchine, posto che la riparazione, nella maggior parte dei casi, risulta antieconomica per il costo dei prezzi di ricambio, che risultano anche poco reperibili”.

Al riguardo, chiediamo di sapere con esattezza il numero di condizionatori fin qui sostituiti dall’Amministrazione e la loro ubicazione, nonché i criteri di individuazione dell’obsolescenza dei condizionatori da sostituire.

Facciamo, inoltre, presente che ci risulta che l’Amministrazione abbia da poco sostituito tutti i condizionatori siti nelle stanze del primo piano, scala A, corridoio 7 del Palazzo (Ufficio di Gabinetto) e che, tuttavia, nonostante le segnalazioni sulla obsolescenza dei condizionatori fatte a partire da fine marzo 2017 al Direttore dell’Ufficio di Gabinetto, l’Amministrazione abbia preferito non procedere alla loro sostituzione, in quanto economicamente troppo dispendiosa, optando per la riparazione di singole parti. La stessa Amministrazione, però, ha in seguito acquistato per le stanze in questione alcuni dei condizionatori portatili per far fronte alle alte temperature registratesi nella stagione estiva, avendo reso inutilizzabili i citati, nelle more della riparazione degli stessi.

Chiediamo, quindi, alla S.V. e al Direttore dell’Ufficio di Gabinetto come mai l’Amministrazione abbia sostenuto prima un costo per l’acquisto di condizionatori portatili (motivandolo che avrebbe riparato i condizionatori siti nelle stanze in questione) e poi un ulteriore costo per la sostituzione tout court di tutti i condizionatori in questione.

La S.V. riporta una sorta di “antieconomicità” della riparazione rispetto all’acquisto di nuovi condizionatori e se così fosse, noi vorremmo sapere se l’acquisto dei condizionatori portatili potesse essere evitato, procedendo direttamente alla sostituzione dei precedenti condizionatori fissi (che è avvenuta solo in quest’ultimo arco temporale e che quindi poteva essere pianificata, già a partire, dalle prime segnalazioni di fine marzo u.s., evitando quindi di acquistare i condizionatori portatili, spesa del tutto inutile e che grava gli stanziamenti dello stato di previsione. Perché soltanto nel mese di novembre si è deciso di sostituire i condizionatori?

Gli Organi di controllo preposti (UCB e Corte dei Conti) sono a conoscenza di queste spese, senza seguire un cronoprogramma già ben tracciato, fatte dall’Amministrazione? E’ in questo modo che l’Amministrazione e la DRIALAG in particolare procede alla razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi?

Infine, con la presente chiediamo l’accesso, ai sensi del d.lgs. n. 33/2013, alle certificazioni rilasciate in merito alle risultanze delle analisi microbiologiche effettuate sui condizionatori, in primis su quelli posti – prima della loro sostituzione – nelle stanze al primo piano scala A , corridoio 7 del Palazzo (Ufficio di Gabinetto), in quanto la risposta della S.V. risulta essere del tutto omissiva sul punto, nonostante le rassicurazioni date, anche verbalmente, sulla trasmissione delle citate certificazione durante la riunione che si è tenuta da ultimo presso l’Ufficio di Gabinetto.

Roma, 19 dicembre 2017

 

 

 

Il Coordinatore Generale        Il Vice Coordinatore    Il Responsabile Nazionale                            

   Andrea G. Bordini                    Nicola Privitera                Giuseppe Ruscio