IL CUT E LA MEMORIA CORTA

 

Pierre de Marivaux diceva che “di sessi ne conosco soltanto due: uno che si dice ragionevole, l'altro che ci dimostra che questo non è vero”.

Beh a noi pare esattamente quanto succede al MEF e in casa di qualche organizzazione sindacale. Vediamo il perché e spendiamo 2 minuti a pensare, non facendoci governare dal puro istinto (peggio se comandato dalla pecunia).

L'unica organizzazione sindacale confederale non firmataria dell'accordo sul FUA è stata la UIL motivando, come sempre del resto, la propria posizione ovvero sostenendo che non era giusto utilizzare i soldi del fondo dei lavoratori per pagare le indennità e le posizioni organizzative volute e gestite unicamente dall'Amministrazione. Sia ben chiaro non eravamo contrari ad individuare le indennità, ma proponevamo che fosse la stessa Amministrazione a remunerare tali posizioni. Inoltre chiedevamo che i criteri per individuare le posizioni organizzative fossero condivisi con le OO.SS. e non lasciate come merce di scambio dirigente/lavoratore. Sono passati pochi mesi e, guarda un po', i lavoratori si sono accorti di aver perso mediamente circa 700 euro pro capite.

Ebbene, oggi una delle organizzazioni firmatarie di quell’accordo ci accusa di voler far saltare il pagamento del CUT, dichiarando inoltre di non poter accettare un atto unilaterale in quanto lesivo delle prerogative sindacali: ci chiediamo come mai non ravvisava alcuna lesione gli anni precedenti, in cui il beneficio è stato puntualmente disposto unilateralmente dall’Amministrazione; così come ci chiediamo come si faccia a considerare un “accordo” una semplice ratifica di una proposta datoriale non modificabile, che oltre a creare un precedente sindacale assai pericoloso, comunque comporterebbe ulteriori ritardi nei pagamenti poiché necessiterebbe di ulteriori visti da parte degli organi di controllo.

Ringraziamo dunque per l'importanza che altre OO.SS. ci assegnano, sostenendo che senza la firma della UIL non si paga, però una domanda nasce spontanea: ma allora perchè per il FUA non è stato così?

Come sapete bene al tavolo che riguarda la contrattazione del CUT, come previsto dall'Aran, c'è già il massimo consenso possibile e tale accordo, anche senza la UIL, sarebbe valido: eppure senza di noi non procede… strano no? Perchè mancherebbe la firma della UIL piuttosto che quella delle altre OO.SS. che non firmano? Questo non vi dice proprio nulla?

A noi molto ma ci rendiamo conto che in questa fase è più la rabbia per la mancata corresponsione che altro a governare il ragionamento. Allora proviamo a dare un suggerimento: qual è l'organizzazione sindacale che ha il coraggio di evidenziare situazioni decisamente strane e che mantiene il punto della situazione su ogni problematica dei lavoratori non abbassando mai la schiena? Qual è l'organizzazione più temuta dall'Amministrazione? Qual è l'organizzazione sindacale che ha denunciato il furto delle risorse FUA depauperato per pagare PO ed indennità? Qual è l'organizzazione sindacale che ha permesso il quasi totale recupero delle risorse del comma 165 dichiarando che il decreto iniziale era quasi pari a zero? Qual è l'organizzazione sindacale che ha impedito il passaggio delle CC.TT. al Ministero della Giustizia?

La UIL alla prossima riunione sicuramente anche per questa volta troverà una soluzione per sbloccare la situazione di stallo per consentire sia l'erogazione delle risorse CUT e sia la modifica alla norma. E lo faremo come sempre a tutela dell’interesse dei lavoratori e non certo per le “pressioni” di chi si ricorda di fare sindacato solo in prossimità di consultazioni elettorali o quando bisogna distribuire risorse.

Faremo quindi di tutto per ottenere un impegno formale, da parte dell’Amministrazione, sulla volontà di modificare la norma per gli anni a seguire, condizione ineludibile per ottenere il nostro consenso. Perché, è bene ricordare, i diritti dei lavoratori non sono frutto di regalie bensì di grandi battaglie portate avanti dai loro rappresentanti, e che per puntare a grandi traguardi a volte bisogna saper sopportare piccoli sacrifici. E noi non ci tireremo certo indietro.

Roma, 11 settembre 2017

Il Responsabile CC.TT.                                   Il Coordinatore Generale

Massimo Zanetti                                             Andrea G. Bordini

               (F.to)                                                   (F.to)